Pozzolo indagato pure per porto abusivo d’armi

Il deputato di Fratelli d’Italia, tuttora sospeso, alla fine è finito nel mirino della procura anche per la sua pistola che non poteva portare con sé

Pozzolo non poteva portare con sé l’arma. E così il deputato di Fratelli d’Italia è indagato pure per porto abusivo di armi. A deciderlo, dopo indagini e dopo verifiche, la Procura di Biella che ha iscritto nel registro, unico e solo, al momento (ma resterà così in questo ambito specifico), Emanuele Pozzolo, per quel che riguarda l’inchiesta per il ferimento di Luca Campana, il povero elettricista colpito alla gamba accidentalemente dalla pistola del deputato mentre partecipava ad una festa di Capodanno a Rosazza, nel Biellese.

L'indagato
Il deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo indagato per porto abusivo d’armi (Ansa Notizie.com)

La nuova accusa per Pozzolo arriva a causa del fatto che il mini revolver da cui è partito il colpo che ha ferito Campana, è di proprietà del deputato, ma è un’arma da collezione, e questo non dà il permesso di portarla in giro anzi avrebbe dovuto lasciarla a casa. Per legge infatti un’arma da collezione, viene considerata usata e tecnicamente “non idonea“, quindi non può essere trasportata anzi deve restare custodita.

Ora l’indagine si concentra su chi ha sparato

Il responsabile
Il deputato Emanuele Pozzolo con la sorella del sottosegretario Delmastro (Facebook – notizie.com)

L’ennesima situazione relativa a Emanuele Pozzolo non depone sicuramente a suo favore, anche se questa indagine sul porto d’armi è un’aggravante ma non fa chiarezza su chi ha effettivamente sparato e ferito l’elettricista e genero del caposcorta di Delmastro Pablito Morello.

Il vero nodo principale, quello che sta cercando di capire la Procura di Biella attraverso le varie testimonianze è cercare di capire chi ha esploso il colpo, seppur in maniera accidentale. L’esame dello stub, effettuato dal Ris di Parma, non ha sciolto i dubbi, anche se ha rilevato tracce di polvere da sparo su Emanuele Pozzolo anche se l’avvocato Andrea Corsaro che ha spiegato in maniera piuttosto dettagliata che sul deputato di Fratelli d’Italia ci siano “più particelle sui vestiti che sulla mano indica che era accanto a chi ha sparato ma non ha esploso lui il colpo”. E pare che su questa tesi, con tutti i dubbi che ci possano essere, converga anche la Procura di Biella.

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