Giovanni Maria Flick, ex presidente della Corte costituzionale, in un’intervista a ‘La Stampa’ promuove il discorso di fine anno del presidente Mattarella.
Il discorso di fine anno del presidente Mattarella promosso dal presidente Mattarella. “E’ vero che la politica ha dimenticato i deboli – sottolinea l’ex presidente della Corte costituzionale – la crisi della democrazia non è irreversibile, ma ci deve essere l’impegno a muoversi. Il Capo dello Stato chiede l’impegno di ciascuno di noi“.
“Noi siamo vittime di questo distacco progressivo tra momento istituzionale e individuale – continua Flick – siamo un Paese che è stato in grado di ripartire dopo una guerra rovinosa. Lo abbiamo fatto coltivando un discorso di convivenza, partendo da una Costituzione che poneva a suo fondamento alcuni prìncipi fondamentali come solidarietà, uguaglianza, libertà, laicità, rifiuto della guerra e pari dignità sociale“.
“Temo che i social incidano molto”
![Flick intervista La Stampa](https://www.notizie.com/wp-content/uploads/2024/01/Flick-costituzionalista-notizie.com-20240102.jpg)
Questa perdita del senso di comunità potrebbe dipendere molto dai social. “Temo che questi incidano molto – commenta Flick – in questi giorni viviamo una situazione interessante, ma molto complessa. Mi sto riferendo alla lite tra il New York Times e le società che sviluppano un programma di intelligenza artificiale“.
“Io sono a favore della concezione europea di riserva umana – aggiunge il costituzionalista – bisogna mettere dei limiti per fare in modo che questa tecnologia non invada spazi che coincidono sulla libertà umana“.
“I partiti esasperano le tensioni”
![Flick intervista La Stampa](https://www.notizie.com/wp-content/uploads/2024/01/Giovanni-Maria-Flick-notizie.com-20240102.jpg)
Secondo quanto riferito da Flick al quotidiano italiano, “i partiti molto spesso esasperano quelle tensioni. Pensiamo per esempio al tema dell’autonomia differenziata: non capisco perché dobbiamo aprire una concorrenzialità tra le regioni. Quando si parla di Italia Repubblica unita si dice che seve un punto di equilibrio tra l’unità del Paese e le esigenze degli enti locali altrimenti il rischio è che venga meno lo spirito di coesione“.
“Dobbiamo anche capire che non è il momento di riforme che possano portare ad una Europa federale – conclude il costituzionalista – altrimenti l’Ue rischia di rimanere al ruolo secondario di occuparsi delle regole“.