Lupi: “Senza il Cav siamo più deboli, ma non rinunciamo alla nostra storia”

Il leader di Noi Moderati commenta le parole di Giorgetti e si proietta alle elezioni europee: “Andremo avanti con le nostre idee”

Il Mes della discordia e il Patto di Stabilità, con una finestra alle elezioni europee che sembrano ancora tanto lontane, ma in realtà sono dietro l’angolo. Argomenti distanti tra loro, ma per Maurizio Lupi, leader di Noi moderati, fino a un certo punto. E si riparte dalle parole del ministro dell’Economia che ha parlato in Commissione Bilancio, facendo capire alcune cose: “Giancarlo Giorgetti ha chiarito bene la posizione dell’Italia, cioè che è sempre stata legata a responsabilità, europeismo e concretezza. La modifica del Patto di stabilità per noi era fondamentale ed è stata una mediazione, un compromesso, che lo rende certamente migliore del passato. Le elezioni europee? Senza Berlusconi siamo sicuramente più deboli, ma non rinunceremo mai alla nostra storia”.

Il resoconto
Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati e deputato alla Camera (Ansa Notizie.com)

Per Lupi, che parla al quotidiano La Repubblica, l’obiettivo era quello di riuscire a migliorare il patto di Stabilità e in qualche modo, al di là di quello che si dice, c’è stato un sensibile miglioramento, almeno secondo il leader di Noi Moderati: “La crescita diventa l’obiettivo del nuovo patto e su questo siamo stati protagonisti. Sul Mes le divisioni c’erano sia nella maggioranza che nell’opposizione, ma non vedo una rottura della linea politica finora seguita da Meloni e dal governo ma semmai una opportunità per costruire un’Europa sempre più casa di tutti, dove nessuno si salva da solo“.

Abbiamo la schiena dritta portiamo le nostre idee nel governo del paese

Il ministro
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti mentre è alla Camera (Ansa Notizie.com)

E riguardo al “no” sul Mes, Maurizio Lupi non accetta pensieri diversi da quella che è la realtà, nonostante ne venga dipinta una esattamente opposta a quello che è successo in Parlamento: “No, il Mes non è lo strumento per dire “siamo antieuropeisti”. Di sicuro mai come stavolta il voto europeo sarà importante: l’Europa del 2019 non c’è più, dopo il Covid ha cominciato a capire che c’è bisogno di una politica economica e di un debito comune, c’è una guerra che è scoppiata nel cuore dell’Europa“.

E riguardo alla storia che il Ppe sia rimasto sorpreso e infastidito da quel voto in Parlamento anche da parte di Noi Moderati, Lupi non si scompone e affonda: “Non mi risulta, né a me né ad Antonio Tajani. Non vedo irritazione nei nostri riguardi, però una spinta per tornare ad essere protagonisti come popolari. Quanto al Mes, il voto del nostro Parlamento magari aiuterà a migliorarlo“.

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