Salario minimo, Magi: “Grave quello che ha fatto il Governo nel merito e nel metodo” [VIDEO]

Riccardo Magi, segretario nazionale di +Europa, in esclusiva ai nostri microfoni sul salario minimo: “Il governo su questo tema è andato in difficoltà”.

Dopo la bagarre di ieri, via libera dell’Aula della Camera al maxi emendamento che affossa i 9 euro chiesti dalle opposizioni e delega al governo di trovare un meccanismo sostitutivo per “retribuzioni eque”. I voti a favore sono stati 153, 118 i contrari, 3 gli astenuti. Il testo va al Senato.

Magi esclusiva salario minimo
Riccardo Magi in esclusiva ai nostri microfoni – Notizie.com – © Ansa

Durante la votazione l’opposizione ha urlato in coro “vergogna, vergogna” ed esposto cartelli. Notizie.com ha raccolto il parere del segretario nazionale di + Europa Riccardo Magi.

Magi: “La protesta delle opposizioni doveva essere clamorosa”

Magi esclusiva salario minimo
Il pensiero di Magi sul salario minimo – Notizie.com – © Ansa

Segretario Magi, cosa sta accadendo in queste ore in Aula rispetto al salario minimo? Non c’è una novità precisa, ma le opposizioni hanno dato vita ad una clamorosa protesta.

La protesta delle opposizioni non poteva che essere clamorosa di fronte ad una destra che ha stralciato la proposta di legge unitaria della minoranza sul salario minimo sostituendola con una delega al governo. Questo è grave sia nel metodo perché era una proposta in quota opposizioni e, quindi, per bocciarla bisognava votare contro. Ma anche nel merito perché in questo provvedimento ci sono molte cose che non ci piacciono. Per esempio manca l’indicazione chiara sul salario minimo e quindi troviamo ancora più incertezza per i settori della logistica e dei servizi“.

Nella decisione del governo c’è una tattica politica? Perché sul salario minimo ci sono state prove generale di compattezza per quanto riguarda l’opposizione.

E’ una delle poche iniziative su cui quasi tutte le opposizioni si sono trovate unite e il governo è andato in difficoltà. Non dimentichiamoci che proprio su questo tema la maggioranza ha sbandato perché sa che si tratta di un argomento molto caro ai cittadini e sarebbe stato impopolare votare contro la proposta. Da qui la convocazione del famoso tavolo ad agosto, la chiamata in causa del Cnel. Noi ci aspettavamo una controproposta dell’esecutivo. Invece si ha ancora una volta un rinvio di almeno sei mesi“.

Intervista a cura della nostra inviata Luigia Luciani

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