Omicidio Giulia Cecchettin, la psicoterapeuta Petrone a Notizie.com: “Quelle numerose coltellate alla testa…Turetta ha voluto colpire il “luogo” della ragione”

“Tutte quelle numerose coltellate alla testa della povera Giulia. Sa cosa indica la testa? Il “luogo” della ragione”. Lo ha detto a Notizie.com la nota psicoterapeuta Loredana Petrone, in riferimento al delitto di Giulia Cecchettin, per il cui omicidio è accusato l’ex fidanzato Filippo Turetta

Ha trascorso la prima notte in carcere, ad Halle in Germania Filippo Turetta. Ieri era stato arrestato  mentre si trovava in auto, a fari spenti, sulla corsia d’emergenza dell’autostrada a poca distanza da Bad Durremberg, cittadina vicino Lipsia.

Omicidio Giulia Cecchettin, la psicoterapeuta Petrone a Notizie.com
Giulia Cecchettin (Ansa Foto) Notizie.com

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha fatto sapere che entro pochi giorni potrà essere estradato in Italia. Turetta è accusato di omicidio volontario, ma col trascorrere delle ore gli investigatori stanno cercando di capire che se ci siano tutti gli elementi per valutare la premeditazione del delitto. Il coltello usato per infliggere le 20 coltellate alla ragazza, i sacchi neri con cui ne ha coperto il corpo, i contanti che aveva portato con sè, e poi quelle ricerche online su kit di sopravvivenza e percorsi di montagna. Ecco i dettagli trapelati sin qui. Ricordiamo infatti che il pc del ragazzo  è stato sequestrato,  e sono state analizzate anche le ricerche effettuate su Google.

La povera Giulia dunque è stata uccisa con tantissime  coltellate, forse già colpita durante l’aggressione nella Quinta strada nella zona industriale di Fossò, quella ripresa dalle telecamere di sicurezza dello stabilimento Dior che l’hanno ripresa per l’ultima volta ancora in vita. Altri elementi emersi: sulla scena dell’aggressione a Fossò sono stati ritrovati dei pezzi di nastro adesivo, anche questi ovviamente verranno analizzati e messi a riscontro con quelli trovati nella casa del presunto omicida. Filippo al momento dell’arresto era senza denaro e l’auto senza benzina, ma secondo il legale della famiglia, aveva portato con sè alcune centinaia di euro. Abbastanza per restare fuori un paio di giorni, ma non sufficienti per coprire una lunga fuga o una latitanza. Insomma la domanda delle domande resta una su tutte: Filippo aveva intenzione già quel maledetto sabato della scomparsa, di uccidere la sua ex ragazza?

Abbiamo rivolto alcune di queste domande alla nota psicoterapeuta Loredana Petrone, e queste che seguono sono le sue riflessioni ai nostri microfoni.

Omicidio Giulia Cecchettin, la psicoterapeuta Petrone a Notizie.com: “Quelle numerose coltellate alla testa…Turetta ha voluto colpire il “luogo” della ragione”

La psicoterapeuta Loredana petrone a Notizie.com
La psicoterapeuta Loredana petrone a Notizie.com, foto Notizie.com

Dottoressa Petrone, è accaduto di nuovo. Questa volta è toccato alla povera Giulia Cecchettin. Qual è stata la sua primissima riflessione alla luce delle informazioni che in queste ore tutti noi abbiamo letto e appreso?

“Quanto sia pericolosa la dimensione della non accettazione dell’altro, in questo caso della propria ragazza o ex ragazza. Perchè Giulia aveva più volte lasciato Filippo. Dobbiamo insistere sulla questione del possesso dell’altro e dell’esercizio di potere nei confronti dell’altro. Perchè in una mente “malata” la dimensione abbandonica purtroppo può diventare determinante. Poi arriva l’elemento scatenante, perchè purtroppo ci troviamo a commentare un omicidio”.

Qual è stato secondo lei l’elemento scatenante nel delitto cruento della povera Giulia?

“Filippo Turetta potrebbe essersi sentito privato della possibilità di esercitare il potere su Giulia, perchè  questa ragazza voleva legittimamente crearsi la propria strada, la propria vita senza di lui. E non a caso la scomparsa, prima ancora della morte, subentra quando Giulia avrebbe dovuto discutere la sua tesi di laurea”

Dottoressa Petrone, perchè “il bravo ragazzo” che poi non si rivela tale, non viene visto per quello che realmente è. Perchè la sua famiglia lo racconta, sin dai primi istanti, in maniera opposta  rispetto alla descrizione che invece ne hanno fatto sorella e amici della vittima? Subentra la volontà di nascondersi, di indossare una maschera?

“E’ vero esiste questa che potremmo definire quasi una dimensione dicotomica apparente. E ci diciamo: possibile che i genitori non abbiano compreso la vera natura di Filippo Turetta? Ciò dipende in realtà dai livelli di coinvolgimento affettivo. Probabile che il presunto omicida non avesse bisogno di mettere in atto determinati comportamenti controllanti con i propri genitori. Cosa che invece faceva nei confronti di Giulia che ha cercato, non riuscendoci, di  sfuggire a questa mania di possesso. Non si insiste purtroppo abbastanza su una cosa fondamentale: l’amore è libertà. Non si possiedono le persone, ma le cose”. 

E’ capitato a Giulia di non riuscire ad arrestare questa violenza che l’ha condotta alla morte. E’ capitato a centinaia di donne. Ma forse essere tanto giovani rende ancora più complicato riuscire a capire quando la relazione che viviamo sia tossica e pericolosa. 

“E’ per questo che occorre educare, insistere sull’educazione sentimentale. Spesso si dice: “E’ geloso di me, quindi mi ama”. Ma invece no, questa cosa qui non è nè bella nè buona. L’amore è arricchimento, è un plus valore non una dipendenza dall’altro. Bisogna insegnare ai propri figli, alle proprie figlie in modo particolare, la dimensione di autonomia emotiva”.

Tronando all’uccisione di Giulia. In attesa ovviamente che le indagini facciano il proprio corso, come si dice in questi casi, in attesa di capire se ci sia stata o meno la premeditazione…Ecco dottoressa, quanto è alto il rischio di ricorrere per Turetta alla perizia psichiatrica e invocare dunque la semiinfermità mentale?

“Ma insomma…non possiamo sempre giustificare questi atroci delitti con un raptus . Ma ci rendiamo contro del numero di coltellate inferte a quella povera ragazzina? Accoltellata ripetutamente a testa e collo. Un’efferatezza incredibile. Ancora di più questa modalità ci racconta della non accettazione da parte di Filippo della volontà di Giulia di staccarsi da lui. Mi sembra assai probabile che il presunto colpevole possa essere affetto da un disturbo narcisistico con profilo malevolo. Ma la semiinfermità proprio no! Questo delitto denota contezza di chi ha l’ha eseguito: Filippo l’ha portata via, ha usato un nastro, dei sacchi, l’ha gettata in una scarpata. Ci vedo volontarietà e premeditazione. Turetta ha trattato Giulia come un oggetto. E poi le aggiungo anche una mia analisi…”

Mi dica

“Quelle numerose coltellate alla testa…Sa cosa indica la testa? E’ il luogo del corpo che indica la ragione. E Filippo l’ha colpita  e colpita e colpita tante volte lì. E’ come se in questa modalità lui abbia voluto affermare chiaro un concetto: Giulia, come ti permetti di lasciarmi, di andare via da me?”

 

 

 

 

 

 

 

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