Meluzzi: “I maschi che uccidono sono fragili, paurosi e incapaci di metabolizzare la perdita”

Il noto psichiatra e criminologo analizza quanto accaduto a Giulia Cecchettin: “Povera ragazza, l’80% dei femminicidi avviene perché ci sono soggetti che hanno vissuto una situazione di abbandono”

I maschi che uccidono sono uomini fagili, paurosi e incapaci di metabolizzare una perdita, non c’è proprio niente da fare…“. A parlare in questo modo a Notizie.com è Alessandro Meluzzi, noto psichiatra e criminologo, è stato anche un deputato della Repubblica Italiana e non ha mai avuto problemi ad essere schietto e a spiegare le sue analisi in modo chiaro e a volte fin troppo deciso, tanto da essere spesso al centro di polemiche, soprattutto per le sue parole e il suo modo di schierarsi su vicende particolari. Ma non nel caso di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, con quest’ultimo che ha ucciso la povera ragazza con la quale aveva terminato la sua relazione sentimentale, ma aggiunge Meluzzi: “Non aveva accettato questa situazione e nuova condizione e come spesso accade si diventa aggressivi“.

La vittima
Giulia Cecchettin la ragazza trovata morta e uccisa dal suo ex fidanzato Filippo Turetta (Ansa Notizie.com)

Per Meluzzi non ci sono tante spiegazioni, se non quelle più chiare ed evidenti a tutti, soprattutto quando ci sono femminicidi, e su questo lo psichiatra è convinto del suo pensiero: “Scrissi tempo fa un piccolo libretto che parlava proprio di femminicidi che sono caratterizzati a tutti i livelli da una depressione anaclitica e violenta, messa in evidenza da soggetti che non sono in grado di metabolizzare la perdita o la paura della perdita dell’oggetto d’amore“.

“Adesso però non cadiamo nella trappola che tutte le coppie rischiano la morte…”

Il criminologo
Il noto criminologo e psichiatra Alessandro Meluzzi (Instagram Notizie.com)

Il professore Alessandro Meluzzi a Notizie.com prova ad analizzare ancora di più la situazione legata a Filippo Turetta che non si trova e tanti pensare che si possa essere tolto la vita: “Può accadere che una figura che era stata considerata stabilizzante e positiva diventi oggetto di aggressività da chi sente tragicamente abbandonato e inadeguato rispetto alla situazione di autonomia che si è venuta creare come in questa situazione. L’80% dei femminicidi avvengono a causa di soggetti che hanno vissuto l’abbandono o il rischio di una perdita che non sono in gradi di capire e metabolizzare

Poi però Meluzzi a Notizie.com ci tiene a specificare un aspetto sulle situazioni in generale e anche dettate dai comportamenti dei soggetti che non riescono a frenare la loro aggressività: “Mi raccomando si parla sempre di casi estremi, non dobbiamo cadere nella trappola di pensare che tutti i rapporti siano malati e che le coppie che si disintegrano rischiano la morte sennò rischiamo di cadere in quella locuzione che qualche tempo fa faceva dire a qualcuno che la famiglia uccide più della mafia. Questo che è accaduto può accadere, ahimè, come è purtroppo accaduto ma può essere prevenuto con maggiore conoscenza, con la giusta maturazione e con maggiore coscienza di saper dominare le proprie angosce e le proprie condizioni di fragilità”.

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