Il dl Caivano è pronto diventare legge. E’ atteso nelle prossime ore il via libera della Camera. Ecco cosa prevede il provvedimento varato dal governo.
Oggi è una giornata importante per quanto riguarda il dl Caivano. Il decreto, infatti, nelle prossime ore dovrebbe avere il via libera definitivo di Montecitorio. Un passaggio decisivo per farlo diventare legge visto che il sì del Senato è già avvenuto nei mesi scorsi.
Come ricordato dall’Agi, si tratta di un provvedimento deciso dopo lo stupro di gruppo ai danni di due ragazzine e che ha come obiettivo quello di rafforzare alcune misure e cercare di combattere il degrado di Caivano. Andiamo a vedere nei dettagli cosa prevede il dl Caivano.
Dl Caivano, cosa prevede
Ma cosa prevede il dl Caivano? Per prima cosa, come detto in precedenza, sono previste misure per contrastare la situazione di degrado. In particolare, è prevista la nomina di un commissario, che avrà il compito di dare il via libera a interventi di riqualificazione o infrastrutturali per consentire attività anche dei più giovani. Prevista l’installazione di sistemi di videosorveglianza finalizzati ad assicurare la sicurezza dei singoli cittadini.
Ma non è assolutamente finita qui. Per rendere più sicura la cittadina, il governo ha deciso di introdurre il Daspo per i 14enne oltre che una stretta importanti su armi e stupefacenti anche per lievi entità. In questo caso la pena massima sale a cinque anni. Non si ferma, inoltre, la lotta alle baby gang con la possibilità di vietare l’utilizzo di computer e cellulare per chi è accusato di stupro.
L’altra misura fondamentale è l’arresto e il carcere per i genitori se i figli non vanno a scuola. Insomma, si tratta di misure molto dure che hanno come principale obiettivo quello di rendere più sicura la città campana.
Atteso il via libera della Camera
Dopo il Senato, ora anche la Camera si prepara a dare il via libera a questo provvedimento. Nelle prossime ore è atteso il voto definitivo e poi il decreto Caivano potrà essere considerato legge. Prima, però, della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale servirà la firma del presidente della Repubblica.
