Israele sotto attacco, la preoccupazione di Crosetto si chiama Russia

In merito a quanto sta accadendo in Israele ha voluto esprimere il proprio pensiero anche Guido Crosetto. Il ministro della difesa ne ha parlato in una intervista al ‘Corriere della Sera’ 

Quello che sta accadendo in Israele è sotto gli occhi di tutti. Dall’alba di ieri il Paese è sotto attacco da parte dei palestinesi che hanno lanciato più di 5mila razzi nelle ultime 24 ore. Provocando moltissimi morti e vittime. Anche l’Italia osserva con attenzione quanto sta accadendo. In merito a quello che si sta verificando ha voluto esprimere il proprio pensiero anche Guido Crosetto. Il ministro della Difesa ne ha parlato al ‘Corriere della Sera‘.

Intervista al 'Corriere della Sera'
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto (Ansa Foto) Notizie.com

Il politico ci ha tenuto a ribadire che la reazione da parte di Israele, dopo l’attacco di Hamas, sarà inevitabilmente molto dura. Non solo: la sua preoccupazione principale è che questo conflitto (perché si tratta di tale come confermato dai vertici alti del governo israeliano) possa allargarsi sempre di più. Con il possibile coinvolgimento da parte della Russia.

Israele, Crosetto ammette: “L’intromissione della Russia mi preoccupa”

Queste sono alcune delle sue parole in merito a quanto sta succedendo: “Proprio pochi giorni fa avevo detto che mi preoccupava l’Iran forse più dell’Ucraina. Hamas non è storicamente vicino all’Iran, ma viviamo una fase in cui si saldano elementi e si individuano nemici comuni“.

Un attacco, quello subito da Israele, che ha sconvolto tutti: “Quella subita è una ferita profondissima. La reazione non può che essere forte, riaprendo un fronte in cui si inseriscono tutti gli altri attori che negli ultimi due anni hanno contribuito a destabilizzare il mondo“.

Intervista al 'Corriere della Sera'
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto (Ansa Foto) Notizie.com

Quello che sta accadendo in Medio Oriente lo preoccupa sempre di più. Per un semplice motivi: “Gli elementi di instabilità: dalla Siria al Libano e Iran e Russia possono avere interesse a destabilizzare l’area“. Un pensiero non poteva non andare ai tantissimi militari italiani che sono impegnati al confine tra Israele e Libano.

La preoccupazione va proprio a quei 1.200 soldati italiani della missine Unifil. L’allerta, dopo il raid dei terroristi palestinesi, non risparmia neanche l’Italia. In conclusione il ministro ci ha tenuto a ribadire: “Perché purtroppo questi eventi possono comportare una scia di antisemitismo“.

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