Pd, Schlein e quella “promessa” alla destra: svelata la data

La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha voluto effettuare una “promessa” alla destra: nel frattempo è stata annunciata anche la data 

Un avviso. Un avvertimento. Una nuova contestazione. D’altronde questo è il lavoro che sta effettuando l’opposizione nei confronti del governo, ma soprattutto in quello del centrodestra. Nelle ultime ore sono arrivate delle nuove dichiarazioni da parte di Elly Schlein. L’attuale segretaria del Partito Democratico ha rilasciato alcune dichiarazioni nella relazione alla direzione del suo partito. Tanto è vero che, ai suoi esponenti ed elettori, ha annunciato una nuova manifestazione. Svelando anche la data.

Le parole della leader dei dem
La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein (Ansa Foto) Notizie.com

Appuntamento a sabato 11 novembre. Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Per tutte le nostre battaglie dobbiamo fare un passo avanti e convergere in un solo luogo, dove invitiamo tutte le persone che sentono come noi l’urgenza di costruire un’alternativa a questo governo, a questa destra. Questa è stata una estate militante. Ora si aggiungono altre campagne, che prenderanno la forma di proposte di legge, di politiche sui territori e di mobilitazione“.

Pd, Schlein annuncia nuova manifestazione ed “avvisa” Salvini e Meloni

Poi ha continuato il suo discorso in questo modo: “Che Ue sarebbe se prevalessero ovunque gli alleati di Salvini e Meloni? Il tutto è una preoccupante mutazione del campo avverso“. Sulla destra ha ribadito: “E’ un movimento reazionario e con pulsazioni autoritarie e che rischia di mettere in pericolo lo stesso modello democratico”. L’italo-svizzera ha continuato dicendo: “La destra non è più quella degli anni ’80 di Reagan e Thatcher, che faceva macelleria sociale incarnando la liberazione da lacci e lacciuoli con una idea di apertura sbagliata“.

Le parole della leader dei dem
La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein (Ansa Foto) Notizie.com

In conclusione ammette: “Il volto nuovo e insieme vecchio della destra punta invece alla chiusura: è una destra reazionaria, populista, con pulsioni autoritarie e suprematiste, che soffia sulle paure delle persone, sulla rabbia. Trump, Bolsonaro, Le Pen, i sovranisti polacchi, Vox: invece di risolvere problemi li alimentano, offrono un nemico al giorno, un capro espiatorio su cui veicolare la rabbia e la frustrazione.

Vale a dire il diverso, il migrante, una donna emancipata. Il modello democratico stesso viene attaccato emesso in discussione. Si insinua la tentazione che la semplificazione attraverso forme non democratiche sia più veloce ed efficiente. Le democrature, raccontano esattamente questo scenario“.

 

 

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