Superbonus, Tria non le manda a dire: “E’ criminale”

In una intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Stampa” è intervenuto l’ex ministro dell’Economia, Giovanni Tria. Quest’ultimo si è soffermato sul Superbonus 

Uno degli argomenti che, mai come in questo periodo, sta facendo molto discutere non può che essere quello relativo al Superbonus. Allo stesso tempo, però, ha fatto nascere anche delle polemiche non indifferenti. In particolar modo da parte delle opposizioni (specialmente dal Movimento 5 Stelle) fino ad arrivare al governo (che ha cancellato la cessione del credito d’imposta). Su questo tema ha voluto esprimere il proprio pensiero anche Giovanni Tria.

Intervista alla 'Stampa'
L’ex ministro dell’Economia, Giovanni Tria (Ansa Foto) Notizie.com

L’ex ministro dell’Economia e delle Finanze (durante il governo guidato da Giuseppe Conte) ed anche consigliere del ministero dello Sviluppo economico (quando alla guida del nostro Paese c’era Mario Draghi) ne ha parlato in una intervista che ha rilasciato alla ‘Stampa‘. In questa occasione, però, ha riferito delle parole molto dure in merito al Superbonus. Le stesse che non sono affatto passate inosservate al mondo della politica.

Superbonus, Tria non ha dubbi: “Provvedimento eversivo e criminale”

Anche lo stesso Tria ha voluto smontare l’argomento relativo al ‘Superbonus’. Queste sono alcune delle sue parole: “In questo momento una politica fiscale troppo espansiva non avrebbe alcun effetto reale sulla crescita. Dal punto di vista della reputazione avrebbe avuto anzi un effetto negativo. Teniamo presente che il governo si trova ad affrontare una doppia morsa, quella di una recessione globale e quella causata da un provvedimento che considero eversivo e criminale portato avanti dal governo Conte 2: il Superbonus”.

Intervista alla 'Stampa'
L’ex ministro dell’Economia, Giovanni Tria (Ansa Foto) Notizie.com

Continuando a rimanere su questo tema ha specificato: “Il Superbonus ha creato una voragine nel bilancio dello Stato, anche per gli anni a venire. Contraddice alle regole di fondo, italiane ed europee, di bilancio e di unione monetaria“.

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