Monti e quel “consiglio” alla Meloni: anche la Schlein ha da dirle qualcosa

Nella giornata di ieri la premier Giorgia Meloni si è recata a Budapest per avere un incontro con il presidente dell’Ungheria, Viktor Orban. Il tutto si è verificato nel corso del “Demographic Summit“. Ovviamente non si sono fatte attendere le dichiarazioni e critiche da parte della sinistra e di buona parte dell’opposizione. Soprattutto dopo le dichiarazioni rilasciate dalla presidente del Consiglio. In merito a questo incontro (e molto altro) ancora anche un suo ex “collega” ha voluto esprimere un pensiero.

Si tratta di Mario Monti. L’ex presidente del Consiglio ne ha parlato al quotidiano “La Repubblica” in cui ha puntato il dito contro il governo. Un pensiero che, guarda caso, è identico a quello della segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein. Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Il governo non deve avere alleanze con Polonia e Ungheria“.

Intervista 'Repubblica'
Mario Monti (Ansa Foto) Notizie.com

Poi un “consiglio” all’attuale premier: “Dovrebbe puntare ad alleanza solide, senza nervi a fior di pelle, con Francia e Germania e creare con loro un clima di intesa responsabile. Non dovrebbe sbandierare e possibilmente non avere alleanze privilegiate con Paesi governati da leader nazionalisti come quelli di Polonia e Ungheria. Credo che sia precluso perseguire il nazionalismo. A meno che sia disposta a recare danni al suo Paese”.

Non solo Monti, anche la Schlein punta dito contro la Meloni

Non solamente Mario Monti, anche Elly Schlein ha voluto esprimere un suo pensiero. Ospite del programma “Otto e mezzo”, condotto da Lilli Gruber, ha espresso il suo pensiero: “Meloni era da Orban perché non gli ha fatto una semplice domanda: perché si vogliono prendere solo i benefici dall’Ue” e non assumersi anche la condivisione del tema migranti. Non hanno il coraggio di chiedere ai loro amici nazionalisti dai fare la loro parte”.

Intervista 'Repubblica'
Mario Monti (Ansa Foto) Notizie.com

In conclusione Monti aggiunge: “Suggerirei di mettere un bemolle all’ansia che aveva l’Italietta, ma che non dovrebbe avere la nostra Italia, di mostrare al mondo, ma soprattutto ai propri cittadini, il ‘protagonismo’. A me sembra che rivendicare protagonismo sia quel che si fa quando, se non lo si facesse, nessuno verrebbe a sapere che c’eri. Non è meglio farlo vedere con i risultati oggettivamente conseguiti, con discrezione, tenacia e anche durezza?“.

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