Guerra Ucraina, piano Borrell non cambia: “Lavoriamo per la pace”

Guerra in Ucraina, l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea Josep Borrell ne ha parlato in una intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Stampa”

Si continua a combattere in Ucraina. Tanto è vero che si è arrivati al giorno numero 558 di conflitto. Le truppe ucraine continuano ad avanzare, sia a Zaporizhzhia che in altre regioni. Continuano, incessanti, i bombardamenti con missili e droni. Sia da una parte che dall’altra. Un terribile e triste copione che si sta vivendo tutti i giorni. Ne è consapevole anche Josep Borrell. L’attuale numero uno come Alto rappresentante dell’Unione Europea ne ha parlato al noto quotidiano italiano “La Stampa“.

Intervista a 'La Stampa'
L’Alto Rappresentante dell’Unione Europea, Josep Borrell (Ansa Foto) Notizie.com

Si è soffermato, in particolar modo, sul piano lanciato dal presidente del Paese invaso, Volodymyr Zelensky. Queste sono le sue parole a riguardo: “In questo momento il suo piano e l’unico ad essere rimasto sul tavolo. Come gli abbiamo sempre ribadito ha il sostegno di tutta l’Unione Europea che continua a lavorare e collaborare su questa direzione. Le altre iniziative, quella cinese come quella brasiliana, sono state cancellate dalla Storia. Bisogna andare avanti con la proposta ucraina”.

Guerra Ucraina, Borrell: “Aggressore continuerà ad essere trattato tale”

Su Vladimir Putin aggiunge: “Che possa piacere oppure no è l’unico interlocutore che abbiamo“. Lo stesso Borrell, così come altri rappresentanti europei, sperano che la situazione possa sbloccarsi da un momento all’altro. Allo stesso tempo, però, ribadisce che, tutto questo dovesse accadere, ci devono essere le giuste condizioni. Altrimenti non se ne farà nulla.

Intervista a 'La Stampa'
L’Alto Rappresentante dell’Unione Europea, Josep Borrell (Ansa Foto) Notizie.com

In questo momento c’è una guerra e c’è della gente che muore. Non sta a me dire su come gli ucraini si presenteranno a un tavolo di trattativa. Io credo solo che l’aggressore debba essere trattato da aggressore. Che l’aggredito recuperi la sua integrità. E che l’aggressore debba pagare per le conseguenze dei suoi atti. Noi lavoriamo per la pace. Ma deve essere una pace giusta, una pace che rispetti i diritti degli ucraini che si sono molto battuti per difendere il loro Paese. Il quale, nel frattempo, è stato in parte distrutto”.

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