Niger, situazione critica: Massaoudou fa il punto della situazione

Niger, la situazione continua a farsi sempre di più critica: l’attuale ministro degli Esteri, Hassoumi Massaoudou, ne ha parlato in una intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Repubblica”

Una situazione critica se non drammatica. Questo è quello che arriva dalle parole di Hassoumi Massaoudou. Il ministro degli Affari Esteri del Paese, in questo momento, si trova in esilio. Nel corso di una intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Repubblica” ha rivelato: “Non ci sono alternative all’intervento militare che è la sola opzione che permetterebbe di salvare il Niger e garantire la stabilità della regione del Sahel“. Ricordiamo che nel Paese in questione, quasi un mese fa (precisamente il 27 luglio), ha avuto inizio il colpo di stato militare.

Intervista alla 'Repubblica'
Il ministro degli Affari Esteri del Niger, Hassoumi Massaoudou (Ansa Foto) Notizie.com

A prendere la guida del Paese le forze militari guidate dal generale Abdourahamane Tchiani. In merito a questa vicenda ha ribadito: “Hanno chiuso le porte ad ogni possibile tentativo di negoziazione. Con il discorso alla nazione in cui il generale ha annunciato una transizione di tre anni, proprio a ridosso della visita dei mediatori della Cedeao (Comunità economica dei Paesi dell’Africa occidentale). Non ci sono quindi alternative all’opzione militare che è la sola che permette di salvare il Niger e garantire la stabilità della regione. Si tratta di un intervento di polizia, non una guerra contro il Niger”.

Niger, il ministro Massaoudou fa il punto della situazione

Nel corso dell’intervista si è voluto soffermare anche sui tempi di questa operazione militare: “Sarà molto rapida di contro-colpo di stato, contro i golpisti. L’esercito nigerino non si batterà per difendere i golpisti: il nostro esercito si batte per la patria non per gli interessi di un gruppo di delinquenti”.

Intervista alla 'Repubblica'
Il ministro degli Affari Esteri del Niger, Hassoumi Massaoudou (Ansa Foto) Notizie.com

Poi ha ha fatto sapere che Burkina Faso e Mali sono sospesi dalla Cedeao. “Sono due Paesi il cui governo non è in grado di controllare l’integralità del territorio, e in particolare le zone di frontiera col Niger, quindi non potranno realisticamente offrire alcun sostegno. L’intervento militare sarà un’operazione di polizia, rapida ed efficace”.

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