I dati sono stati comunicati dall’agenzia europea dell’ambiente e riguardano i decessi causati da tutte le tipologie di eventi meteo estremi, dal caldo estremo alle alluvioni

Dal 1980 ad oggi 195 mila persone hanno perso la vita a causa dei fenomeni metereologici estremi. Il dato allarmante è stato comunicato dall’agenzia europea dell’ambiente (EEA) in occasione del lancio del portale dedicato alle segnalazioni e al report proprio dei fenomeni climatici estremi in UE. Non solo morti, sono oltre 560 i miliardi di euro di danni causati dal clima negli ultimi 40 anni.

“Quasi 195.000 vittime sono state causate da inondazioni, tempeste, ondate di caldo e freddo, incendi boschivi e frane tra il 1980 e il 2021” afferma l’EEA nel suo rapporto. Le disparate tipologie di evento climatico estremo che stanno mettendo sotto scacco il Vecchio Continente negli ultimi decenni non accennano poi a diminuire, anzi come ha spiegato all’AFP l’esperta Aleksandra Kazmierczak “Per prevenire ulteriori perdite dobbiamo dare con urgenza una risposta agli eventi meteorologici estremi preparandoci ad affrontarli“. Basti pensare come tenendo circoscritto al nostro paese il raggio d’azione sia nel 2022 che nel 2023 si siano verificati fenomeni metereologici estremi che hanno già contribuito a rimpinguare le voci di danno del report dell’EEA.

Caldo estremo, frane e alluvioni: la terra sta cambiando, bisogna prepararsi ad affrontarli

Come non ricordare per esempio l’alluvione di Ischia nella notte tra il 25 e il 26 novembre 2022 quando a causa di una frana 12 persone persero la vita oltre agli ingenti danni a tutte le abitazioni finite sotto le macerie portate a valle dall’acqua mista a fango. O la più recente ma altrettanto tragica alluvione in Emilia-Romagna dello scorso mese di maggio con più di 50 mila sfollati e oltre 7 miliardi di euro di danni già stimati ed in continuo aggiornamento. Questi eventi, generalmente riconosciuti come estremi, non sono che la punta dell’iceberg composto da tante altre fattispecie altrettanto pericolose ma troppo semplicisticamente sottovalutate come il caldo estremo che in questi 40 anni di report ha rappresentato il motivo dell’81% dei decessi.

Le perdite patrimoniali sono poi in seconda battuta un difficile scoglio da superare anche per i più ricchi stati moderni considerato come solo il 30% dei danni economici – 170 miliardi di euro circa su i 560 totali – sia stato coperto dai rimborsi delle assicurazioni. Assodato che il momento storico in cui viviamo è da considerare ormai a tutti gli effetti un periodo di cambiamento climatico gli eventi estremi sono la naturale conseguenza del ciclo vitale della terra, eventi che nel corso della lunghissima storia del nostro pianeta si sono presentati a più riprese. Il compito dunque è, come autorevolmente sottolineato dall’esperta Aleksandra Kazmierczak, quello di predisporre i sistemi di risposta necessari a questi eventi estremi.