Carlo Calenda è stato protagonista di una lunga intervista al ‘Corriere della Sera’. Il leader di Azione sposa la linea del governo sulla Corte dei Conti.
Carlo Calenda ritorna a parlare e lo fa in un’intervista al Corriere della Sera. Diversi i temi affrontati dal leader di Azione e tra questi anche la vicenda della Corte dei Conti e la decisione del governo di sottrarsi da questo controllo: “La maggioranza ha fatto bene. Si tratta di un controllo ridondante rispetto all’Ue e soprattutto si rischia di paralizzare l’amministrazione pubblica. Sono d’accordo con quanto deciso e su questo si sono espressi anche autorevoli amministrativi. Possiamo dire che il punto del Pnrr non è questo“.
“Il problema è che questo esecutivo non riesce a spendere i soldi perché non ha esperienza di gestione – ha detto ancora Calenda – sono molto bravi a fare leggi e dare bonus, ma per il resto non abbiamo visto nulla di strutturale“.
Calenda apre al Pd: “Sul salario minimo pronto a collaborare”

In questa intervista Calenda, forse un po’ a sorpresa, ha aperto ad una collaborazione sul salario minimo. “Ci sono stati degli incontri tecnici e vedo la possibilità di trovare un punto di equilibrio che non distrugga i contratti collettivi – ha sottolineato il leader di Azione – la nostra proposta è assolutamente differente da quella dei 5Stelle vedremo“.
Calenda, inoltre, si è augurato che il premier Meloni usi la loro proposta “utilizzare i fondi del Pnrr per un grande piano Industria 4.0 che comprenda anche ambiente energia. Non si può continuare a dire di voler cambiare l’utilizzo di queste risorse senza spiegare come“.
Calenda sul futuro del Terzo Polo

Non poteva mancare un passaggio sul futuro del Terzo Polo. “La situazione è stata chiarita – ha sottolineato Calenda – i gruppi continuano a lavorare insieme perché lo fanno bene. Purtroppo non ci sarà il partito unico perché la controparte non è d’accordo“.
“Per quanto riguarda le prossime elezioni europee – ha concluso il leader di Azione – ascolteremo tutti i partiti e le associazioni di Renew e poi prenderemo una decisione. Ma si tratta di un qualcosa che avverrà a tempo debito. In questo momento dobbiamo solo rimetterci a lavorare su proposte, territorio e giovani“.