Prodi lancia l’allarme: “Il governo vuole prendersi tutto”

L’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “La Stampa” dove si è voluto soffermare sulle azioni del governo e non solo
Intervista a 'La Stampa'
L’ex premier Romano Prodi (Ansa Foto) Notizie.com

Parole dure e molto forti quelle che Romano Prodi ha rilasciato in una intervista al quotidiano “La Stampa“. Tanto da lanciare un vero e proprio allarme in merito a quanto successo negli ultimi giorni dove, secondo l’ex premier, si sono verificati dei segnali che non devono essere sottovalutati. Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Nessuno ha ragionato su un sistema informativo che dopo decenni di duopolio si sta trasformando in un monopolio della destra. Escludere il presidente Stefano Bonaccini dalla ricostruzione in Emilia-Romagna ne è la prova“.

Poi l’avvertimento al governo Meloni, colpevole di “volersi prendere tutto“. Tanto da utilizzare anche parole abbastanza pesanti: “Tutto questo lo riassumerei in autoritarismo. In questo modo la natura del Paese sta cambiando. Gli standard di crescita sono sotto gli occhi di tutti, ma allo stesso tempo tengono alta la vigilanza. Prodi annuncia che è vero tutto ciò, ma allo stesso tempo fa capire che non bisogna esagerare: “Abbiamo un rimbalzo un po’ più forte da una caduta molto più violenta e la palla è rimbalzata un po’ più in alto. Tuttavia gli ultimissimi dati, riferiti all’export, non sono consolanti“.

Emilia-Romagna, Prodi: “Il governo rischia di fare autogol”

Intervista a 'La Stampa'
L’ex premier Romano Prodi (Ansa Foto) Notizie.com

Sempre sul governo si è soffermato su vari argomenti come l’Ucraina, il Pnrr, il Mes e molto altro: “In merito a questo ha impostato le cose in modo da minimizzare il rischio, affidando gli Esteri al più americano della coalizione e l’Economia al più bruxellese. I partiti della coalizione stanno litigando tra loro dividendosi il bottino”. Sul Pnrr afferma: “In un promo momento era nato per aumentare la pigra produttività del Paese. Le riforme non ci sono e gli investimenti, bene che vada, si stanno spargendo in rivoli inadatti ad aumentare la produttività”.

In conclusione si è voluto soffermare su quanto sta accadendo nella sua regione, l’Emilia-Romagna. Anche in questo caso, però, non è mancata affatto la critica nei confronti del governo Meloni: “Una vicenda incomprensibile che rischia di concludersi con un enorme autogol per il centrodestra. Chi altro può fare il Commissario se non Bonaccini? Lo stesso che, dopo il terremoto, ha dato prova di saper reagire. Lì nessuno ha avuto nulla da ridire“.

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