Emilia-Romagna, Musumeci chiarisce su ‘Commissario’: ecco quando arriverà

In merito alla vicenda dell’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, ha rilasciato una intervista ai microfoni del ‘Quotidiano Nazionale’ dove si è soffermato su alcuni punti molto importanti 

Intervista al 'Quotidiano Nazionale'
Il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci (Ansa Foto) Notizie.com

Uno degli argomenti principali che interessa, in particolar modo, il governo non può che essere quello dell’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna. In merito a questo importante tema ha voluto dire la sua Nello Musumeci. L’attuale ministro per la Protezione Civile si è soffermato su quanto sta accadendo nella regione. Queste sono alcune delle sue dichiarazioni: “La fase della ricostruzione si apre solo dopo il superamento dello stato di emergenza. A gestire questa fase abbiamo chiamato il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini e abbiamo deliberato una dotazione finanziaria di oltre due miliardi di euro“.

Di conseguenza, però, si è parlato anche di un’altra questione. Ovvero quella della nomina del nuovo commissario. La notizia della bocciatura, da parte della maggioranza, nei confronti del ministro ha scatenato non poche polemiche. Su questo Musumeci ha provato a fare chiarezza: “Una volta che si chiuderà questa importante fase si passerà alla nomina del commissario per la ricostruzione. La sua individuazione e nomina non sono ancora temi all’ordine del giorno. Sull’argomento leggo in questi giorni notizie e ipotesi dettate, presumo, solo dal gusto della polemica”.

Emilia Romagna, Musumeci precisa: “Ruolo governo è di cambiare registro subito

Intervista al 'Quotidiano Nazionale'
Il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci (Ansa Foto) Notizie.com

Per Musumeci non ci sono dubbi in merito al ruolo che deve avere un governatore, ovvero quello di: “Ripristinare, nel più breve tempo possibile, il suo territorio e la sua gente alla normalità. Che questo risultato lo ottenga Tizio o Caio non credo sia rilevante, anche perché la nomina del ‘ricostruttore’ è sempre operata da Roma d’intesa con il presidente della Regione, come vuole la legge”.

In conclusione: “Tutte le fasi di ricostruzione post calamità vorremmo si esaurissero in un anno. Anche se la realtà ci ha abituati, soprattutto nel passato, a tempi assolutamente inaccettabili. La durata rimane legata soprattutto alla natura e all’entità del danno, ma non c’è dubbio che sia mancata, da parte dello Stato, una severa azione di controllo e di verifica. Da parte del governo, in questo caso, c’è la volontà di cambiare registro e fissare tempi certi e relative risorse”.

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