Caso Roccella, Mattarella ‘striglia’ la sinistra e si schiera con la ministra

Caso Roccella, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si schiera dalla parte della ministra e “bacchetta” la sinistra dopo gli attacchi di qualche giorno fa

Mattarella difende la Roccella
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella (Ansa Foto) Notizie.com

Sergio Mattarella non ci sta e lo fa capire in tutti i modi. Anzi, lo afferma proprio. Le vergognose contestazioni che hanno visto come vittima la ministra delle Pari Opportunità Eugenia Maria Roccella, proprio non sono andate giù. Il riferimento è più che chiaro: ovvero quello che è accaduto al ‘Salone del Libro‘ a Torino dove il suo intervento è stato interrotto da un gruppo di attivisti. Il presidente della Repubblica ha “bacchettato” soprattutto la sinistra che, in qualche modo, si è schierato dalla parte dei contestatori. Tanto è vero che la ministra, dopo aver saputo delle sue dichiarazioni, non ha voluto perdere altro tempo ed ha ringraziato il Capo dello Stato.

Direttamente da Barbiana, in occasione della cerimonia dei 100 anni dalla nascita di Lorenzo Milani, arrivano le parole di Mattarella. Lo stesso che manda una vera e propria frecciatina: “La scuola di Barbiana durava tutto il giorno. Cercava di infondere la voglia di imparare, la disponibilità a lavorare sempre insieme agli altri. Altro che far tacere un libro“. In merito a Don Milani, invece, il Capo dello Stato ha aggiunto: “Aveva un senso fortissimo della politica. Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Se sortiamo insieme è la politica, se lo facciamo da soli è l’avarizia“.

Caso Roccella, Mattarella difende la ministra

Mattarella difende la Roccella
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella (Ansa Foto) Notizie.com

Dichiarazioni non banali e, soprattutto, non casuali quelle di Mattarella. Lo stesso che si riferisce a temi di attualità e, soprattutto, allo scontro tra i partiti. Tanto è vero che non vuole assolutamente “amplificare il vantaggio bensì dare più opportunità”. Un discorso che è continuato in questo modo: “La conoscenza, secondo don Milani, non è soltanto un diritto di tutti, ma anche uno strumento per ottenere il pieno sviluppo della personalità umana. Antimoderno se non medievale o, all’opposto, antesignano delle contestazioni dirette allo smantellamento di un modello ritenuto autoritario“.

In conclusione aggiunge: “Don Milani, nella sua inimitabile azione di educatore pensava piuttosto alla scuola come luogo di promozione e non di selezione sociale, una visione di gran lunga più avanti di quanti si attardavano in modelli difformi dal dettato costituzionale. Lo studio come leva per contrastare la povertà. Un insegnamento che serva per conoscere, per imparare anzitutto la lingua, per sapere usare le parole”. Per lui, il mondo, si divide in due categoria: altro che ricchezza e intelligenza.

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