Traffico reperti archeologici, blitz dei carabinieri: scattano gli arresti

Traffico reperti archeologici, blitz nelle ultime ore da parte dei carabinieri: scattano numerosi arresti 

Traffico reperti archeologici
Carabinieri (Ansa Foto) Notizie.com

Nelle prime ore del mattino i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale sono stati impegnati in un blitz. Con la collaborazione da parte del Ros e lo Squadrone eliportato “Cacciatori Puglia“. Sono state emanate 21 misure cautelari ed almeno una decina di perquisizioni. Nei confronti di alcune persone appartenenti ad una banda che si occupa di ricettazione e illecita commercializzazione. Soprattutto in ambito nazionale ed internazionale e che riguarda, principalmente, importati reperti archeologici. Una operazione che è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani e svolta dai Carabinieri dell’Arte di Bari.

Secondo quanto riportato da alcuni media locali pare che, a partecipare a questo blitz, siano stati più di 300 militari dell’Arma. Operazioni che hanno visto coinvolte almeno cinque regioni: Puglia, Basilicata, Campania, Lazio e Abruzzo. Come riportato in precedenza sono stati 21 i provvedimenti cautelari. Le persone arrestate sono state 16 persone. Per alcuni di loro si sono aperte le porte del carcere, mentre per altri i domiciliari. Non è finita qui visto che anche altre cinquanta persone risultato indagate. Una inchiesta (fatta partire dalla Procura di Trani) che ha preso il nome di “Canusium” (nome antico di Canosa di Puglia).

Traffico reperti archeologici, blitz dei cc: 16 arresti

Traffico reperti archeologici
Carabinieri (Ansa Foto) Notizie.com

Indagini che, a quanto pare, sono durate quasi un anno. Le stesse che portano la firma dei: carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio culturale, Ros, comandi provinciali e dei Cacciatori di Puglia. In tutto questo periodo sono stati fatti sorvolare anche aerei che hanno rilevato, all’interno di aree archeologiche, moltissime irregolarità. Di conseguenza è venuto fuori che erano presenti anche scavi clandestini e traffico illegale di reperti. Secondo quanto riportato dagli investigatori pare che il gruppo in questione aveva tombaroli. Questi ultimi si occupavano di scavi illeciti e ricettatori.

Con l’aiuto di trafficanti di reperti archeologici piazzavano vasi e monete su mercati clandestini internazionali e nazionali. Tanto da avere un “fiorente canale commerciale di monete archeologiche“. Lo stesso che passava dalla Puglia fino ad arrivare alla Campania. Oggetti che venivano ceduti dai vari ricettatori ai diversi trafficanti internazionali. Nelle perquisizioni, che sono state effettuate ore fa, sono state recuperate e sequestrate diverse migliaia di reperti archeologici. Tra questi: ceramiche, monete in oro, argento e bronzo. Non solo: anche 60 tra metal detector e arnesi utili allo scavo clandestino.

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