In merito a quanto sta accadendo in Emilia-Romagna, il vicepremier Matteo Salvini ha voluto ribadire il proprio pensiero in una intervista rilasciata al “Quotidiano Nazionale”
L’Emilia-Romagna sta vivendo uno dei momenti più difficili della storia. La terribile alluvione che l’ha colpita ha creato tantissimi danni. Purtroppo anche morti visto che il bilancio è di 9 persone che hanno perso la vita annegate. Per non parlare dei danni alle strade, agricoltura, case e molto altro ancora. La Protezione Civile ed i Vigili del Fuoco continuano a soccorrere i cittadini che continuano a chiedere aiuto. In merito a quanto sta accadendo anche Matteo Salvini ha voluto dire la sua. Lo ha fatto in una intervista che ha rilasciato al “Quotidiano Nazionale” dove si è soffermato sui prossimi interventi che farà il governo.
Il ministro delle Infrastrutture ha fatto sapere che non hanno perso neanche un singolo minuti e si sono messi subito a disposizione. Oltre a chiedere un monitoraggio costante di tutto quello che sta accadendo, ci ha tenuto ad elogiare il grande lavoro che sta svolgendo la Guardia Costiera che ha messo a disposizione: 5 battelli veloci, 25 militari della Direzione marittima di Ravenna, 2 elicotteri, 2 squadre di sub, l’areo Atr42. La decisione di sospendere il Gp di Imola era a dir poco inevitabile, nonostante il ministero avesse investito importanti fonti. Adesso l’unica preoccupazione è quella di concentrarsi per cercare di fronteggiare l’emergenza.
Emilia-Romagna, Salvini: “Pronti a far ripartire la regione colpita”

Su quanto sta accadendo si parla anche del dissesto idrogeologico del Paese. Per Salvini, però, è completamente inutile guardare al passato ma bisogna concentrarsi sul presente e risolvere i problemi. “Ci sono due temi: da una parte la crisi idrica, dall’altra il rischio idrogeologico. Sull’emergenza idrica, serve intervenire per costruire, riparare e migliorare tutte le strutture che devono contenere e governare l’acqua. Anche per riutilizzarla in industria o agricoltura: come Mit abbiamo messo sul tavolo più di 100 milioni di euro“.
La tutela del territorio rimane anche quella dimenticata: “Paghiamo decenni di troppi no che hanno bloccato il Paese a tutti i livelli. Pensiamo alla pulizia del letto dei fiumi o alle dighe come quella di Vetto a Reggio Emilia, attesa da anni, e su cui serve l’ultimo parere della Corte dei conti per assegnare i fondi per la progettazione di 3,2 milioni”. Sulla costruzione di una diga? Per il momento appare impossibile: “Non possiamo perdere tempo e dobbiamo accelerare gli interventi. Nella zona colpita dal maltempo ci sono 14 dighe, ma fortunatamente non abbiamo registrato problemi“.