Governo, la ‘riforma’ di Nordio è (quasi) pronta: tutto quello che serve sapere

Governo, la ‘riforma’ di Carlo Nordio è quasi pronta. Tutto quello che serve sapere in merito agli ultimi aggiornamenti 

La riforma di Nordio è pronta
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio (Ansa Foto) Notizie.com

Ne aveva parlato già un po’ di tempo fa, ma a quanto pare ci siamo. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sta per presentare il suo primo pacchetto di riforme. Anche se, testi definitivi, fino a questo momento neanche l’ombra. A provare a fare un po’ di chiarezza in merito ci ha pensato direttamente il ‘Corriere della Sera‘. Cosa riguarda questo decreto? In particolar modo si punterà molto su: abuso d’ufficio, traffico d’influenze illecite, misure cautelari, intercettazioni e informazione di garanzia, prescrizione e rimodulazione della figura del pubblico ufficiale. Ovviamente, per ognuna di loro, resterà sul tavolo alcune diverse soluzioni.

In primis c’è quella che riguarda l’abuso d’ufficio. Non è un mistero che il ministro voglia cancellarla del tutto. Probabilmente la stessa andrà decisamente depotenziata. Basti pensare che l’ultima modifica effettuata è di tre anni fa. Dello stesso parere anche il viceministro Francesco Paolo Sisto (Forza Italia). Si sta pensando a molte soluzioni. In questo caso restrizioni: togliere la punibilità dell’abuso e lasciarla solamente per chi arreca un danno o altro. Proprio come quando il procuratore di Roma, Franco Lo Voi, aveva scoperto di un concorso in magistratura truccato da parte di un commissario. Quest’ultimo che avrebbe voluto favorire un candidato.

Governo, la riforma di Nordio è (quasi) pronta: le ultime

La riforma di Nordio è pronta
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio (Ansa Foto) Notizie.com

Traffico d’influenze: non si può cancellare visto che viene richiesto dalla Convenzione Onu contro la corruzione sottoscritta dall’Italia. Misure cautelari: l’intenzione è quella di affidare il potere di arrestare a un collegio di tre giudici anziché a uno. In questo modo trasferirlo all’attuale Tribunale del riesame e che l’arrestato possa rivolgersi alla Corte d’appello. Nei casi di flagranza e per i provvedimenti d’urgenza la competenza resterebbe al giudice monocratico. Esempio: se un magistrato si pronuncia su un arresto, non potrà giudicare quel caso nei gradi successivi. Non solo: diventerebbe obbligatorio l’interrogatorio preventivo dell’indagato.

Non è finita qui visto che andrebbero esclusi reati più gravi come: mafia, terrorismo, droga, omicidio, associazione per delinquere ed altro. Ovviamente nel caso di pericolo di fuga o inquinamento delle prove. In questo caso l’indagato dovrebbe essere convocato solamente quando l’arresto sarà motivato dal rischio di reiterazione del reato. Avviso di garanzia: l’obiettivo è far descrivere il fatto contestato più compiutamente. Questione intercettazioni: Sisto fa sapere che non vuole limitarne l’utilizzo nelle indagini. Anche se, a dire il vero, ci sono moltissime cose da modificare visto che di problemi che ne sono tanti.

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