Intervenendo agli Stati generali della Natalità, dopo il discorso della premier Giorgia Meloni, anche Papa Francesco ha voluto esprimere il suo pensiero 

Tantissimi sono i temi che sono stati affrontati nel corso degli Stati generali della Natalità. In particolar modo sulle donne che si trovano costrette ad un bivio. Quelle che devono scegliere tra la carriera e la maternità. Quelle che si sentono danneggiate e che devono essere schiacciate dal peso della cura per le proprie famiglie. In particolar modo se in casa ci sono anziani fragili. “In queste momento le donne sono schiave in questa regola del lavoro selettivo“. Sulla Natalità ha speso molte parole importanti. Una di queste è “speranza” che è una virtù molto concreta. “Alimentare la speranza è un’azione sociale, intellettuale, artistica. La speranza non delude“.

Poi si è voluto soffermare sul futuro. Un futuro che, a tratti, può sembrare incerto. Papa Francesco ha voluto fare chiarezza in merito: “Non sembra incerto, lo è. In un contesto di incertezze e fragilità le giovani generazioni sperimentano una sensazione di precarietà per cui il domani sembra una montagna da scalare”. Per poter uscire dalla crisi, però, fa sapere che non si esce da soli ma bisogna unirsi tutti insieme altrimenti non ce la potremo mai fare: “Non dobbiamo rassegnarci al pessimismo“.

Papa Francesco su affitti alle stelle ed un aneddoto curioso

In questo ultimo periodo si sta sentendo molto parlare della situazione degli affitti. Gli stessi che, oramai, hanno raggiunto dei livelli assurdi. Tanto è vero che non sono mancate le proteste (in particolar modo da alcuni studenti universitari). Oltre alle famose “montagne da scalare“, il Pontefice si è soffermato anche alla difficoltà di riuscire a trovare un lavoro stabile ed, allo stesso tempo, mantenersi. Dal costo proibitivo delle case fino ad arrivare, appunto, agli affitti alle stelle e salari insufficienti. Problemi che la politica è stata chiamata a risolvere.

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Un discorso che ha continuato dicendo: “Occorrono politiche lungimiranti. Un terreno fertile per far fiorire una nuova primavera. Bisogna affrontare il problema insieme. Molto è stato fatto, ma ancora non basta. Bisogna cambiare mentalità: la famiglia non è parte del problema, ma della sua soluzione“. Poi un curioso aneddoto che nessuno conosceva fino ad ora. “A Piazza San Pietro una donna mi si è avvicinata chiedendomi di benedire il suo “bambino”, ma era un cane. L’ho sgridata e non ho avuto pazienza. Le ho detto ‘Tanti bambini hanno fame e lei col cagnolino“.