Maria Elena Boschi in un’intervista a ‘Libero’: “Italia Viva è disponibile sulle riforme costituzionali. Non vogliamo fare guerra al premier”.
Lunga intervista ai microfoni di Libero per Maria Elena Boschi. L’esponente di Italia Viva si è soffermata sull’incontro previsto nella giornata di domani, martedì 9 maggio, con il premier Meloni: “Da parte nostra non c’è nessuna chiusura perché siamo persone serie e non faremo nessuna guerra al premier. Direi che questo è già un segno di grandissima responsabilità“.
Per la Boschi il governo deve andare avanti con le riforme anche senza Pd e M5s: “Se il progetto è serio non vedo il motivo di fermarsi. Nel Paese esiste un diritto di voto, ma non di veto. Il rischio vero per il centrodestra è rappresentato dal fatto dei litigi interni e non l’opposizione del Pd o dei grillini“.
Le proposte di Italia Viva al governo
In questa intervista Maria Elena Boschi si è soffermato anche sulle proposte di Italia Viva al governo: “Se il premier riduce le tasse votiamo a favore Ma questo deve essere un taglio serio. Inoltre, siamo a favore di una elezione diretta del premier utilizzando il modello del sindaco d’Italia. Penso che la maggioranza arriverà a proporci questo“.
E sui poteri del presidente del Consiglio l’esponente di Italia Viva non ha assolutamente dubbi: “Deve prima di tutto nominare e rimuovere i ministri. Poi essere un vero capo del governo e non un primus inter pares“.
Boschi su Schlein: “Siamo politicamente distanti”
Un passaggio per la Boschi anche sui primi mesi di segreteria di Elly Schlein: “Siamo molto distanti dal punto di vista politica, ma preferisco non parlarne male perché ha vinto le primarie e bisogna imparare ad apprezzare le persone che riescono ad ottenere un successo simile“.
“Sicuramente lei è molto brava dal punto di vista mediatico – ha detto ancora l’esponente di Italia Viva – ma sono ancora presenti le contraddizioni che si è portata con sé. Lei ha vinto su una piattaforma radicale. Se continua su questa strada quasi certamente perderà metà degli esponenti del partito come ha fatto Enrico Borghi. Se cambia, però, tradisce i suoi elettori“.
