Pnrr, Sapelli: “L’Italia ha fatto un errore molto grave”

Giulio Sapelli, professore ordinario di storia economica, in esclusiva ai nostri microfoni: “La colpa non è solamente del governo precedente”.

Il tema Pnrr sta facendo molto discutere in politica. Nella giornata di ieri, mercoledì 26 aprile, il ministro Fitto è stato protagonista di una informativa in Parlamento per fare il punto della situazione e anche rispondere alle critiche arrivate in questi ultimi giorni dalle opposizioni. La nostra redazione ha contattato Giulio Sapelli, professore ordinario di storia economica, per commentare insieme a lui le scelte fatte dal governo Meloni su questo tema.

Sapelli esclusiva
Giulio Sapelli in esclusiva ai nostri microfoni sul Pnrr – Notizie.com – © Ansa

Professor Sapelli, in questi ultimi giorni si sta parlando molto di Pnrr. Qual è il suo pensiero?

Nel Pnrr ci sono risorse prese come sussidi e altre a debito, cioè che ad un certo punto dovranno essere rimborsate. L’Italia ha optato per due opzioni e una di queste è stata quella di scegliere molte risorse impegnate a debito. A mio parere, però, il grave errore è un altro. Paesi come Francia e Germania hanno richiesto sussidi o debiti in pochi segmenti. Noi, invece, lo abbiamo fatto in una ampia gamma di argomento e questo non fa altro che aggravare le difficoltà che già ci sono nel rendere applicabili questi sussidi. Noi ci siamo impelagati in una infinità di progetti e il discorso si fa più complicato anche per le scelte fatte in passato“.

Sapelli: “Negli ultimi 20 anni sono stati fatti diversi errori. Sul Mes…”

Sapelli
Sapelli ai nostri microfoni parla anche di Mes – Notizie.com – © Ansa

Lei ha parlato di una situazione molto complicata anche per scelte fatte in passato. La colpa di chi è?

Non possiamo incolpare solamente l’esecutivo guidato da Draghi. Qui ci sono 20 anni di errori. Poi dai governo Bersani e Letta in su sono state fatte solamente scelte sbagliate“.

Non solo di Pnrr, si parla molto anche di Mes. Giusta la linea tenuta dal governo Meloni?

La questione Mes è totalmente diversa. Io questo strumento lo definisco una trappola per topi. Per Paesi ad altissimo debito come il nostro poi è pericolosissimo perché obbliga ad un regime di controllo molto stretto e c’è il rischio di ripetere un nuovo caso Grecia“.

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