Uccise due bambini e anziano, nuovo colpo di scena nelle indagini

Quasi due anni fa uccise due bambini ed un anziano in un parco. Nuovo colpo di scena nelle indagini in questa tragedia 

Indagata la madre del killer
Strage di Ardea (Ansa Foto) Notizie.com

Una tragedia che non si può assolutamente dimenticare. La città di Ardea (provincia di Roma) piange ancora la morte di due bambini e di un anziano. Il tutto accadde il 13 giugno del 2021 quando un ingegnere informatico della zona, Andrea Pignani, prese la sua pistola ed uscì dalla sua abitazione per recarsi a Colle Romito ad Ardea. Uccidendo i fratelli David e Daniel Fusinato, rispettivamente di 5 e 10 anni. Non solo: anche il pensionato Salvatore Ranieri, di anni 74. Ancora oggi ci si chiede il perché di tutto questo. Risposte in merito non sono mai arrivate.

Dopo aver compiuto la tripla strage ritornò a casa sua, rivolse la pistola contro di lui e si suicidò. Una vicenda che ha sconvolto non solamente la città della Capitale, ma l’intero Paese. A distanza di quasi due anni, però, un nuovo colpo di scena fuoriesce dalle indagini. Una tragedia che poteva essere evitate. Se solo la madre avesse denunciato la presenza, in casa, dell’arma da fuoco che ha tolto la vita a tre persone innocenti che si stavano godendo una domenica di relax. Una pistola che, a quanto pare, apparteneva al defunto marito e che non è mai stata riconsegnata.

Strage Ardea, madre del killer indagata per omicidio colposo

Indagata la madre del killer
Strage di Ardea (Ansa Foto) Notizie.com

Come riportato in precedenza c’è una importante svolta nelle indagini. Ora è la donna ad essere indagata per omicidio colposo. Le vittime si sono trovate nel posto sbagliato ed al momento sbagliato. Il 35enne killer aveva agito come in preda ad un raptus omicida. I carabinieri non hanno mai escluso l’ipotesi che potesse essere stato “condizionato” da qualcuno su internet.

Un delitto pianificato il suo, conclusosi con il suicidio dell’ingegnere. Nel corso delle indagini i militari dell’arma locali hanno sequestrato i dispositivi elettronici del killer per cercare qualsiasi tipo di informazioni. Tracce, però, non sono mai state trovate a dire il vero. Né sul telefonico e nemmeno sul suo computer sono stati trovati elementi utili.

 

 

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