Sei mesi al governo, Meloni: “900mila persone pronte a sbarcare”

Sono passati esattamente sei mesi da quando ha assunto il ruolo di presidente del Consiglio del nostro Paese. Giorgia Meloni racconta le ultime novità in una intervista rilasciata al quotidiano “Il Foglio”

Intervista al Foglio
Giorgia Meloni (Ansa Foto) Notizie.com

Un primo bilancio, in questi 180 giorni al governo, piuttosto positivi per Giorgia Meloni. Nel corso di una intervista rilasciata al quotidiano “Il Foglio” la premier si è soffermata su molti punti importanti. In primis quello che riguarda l’immigrazione. Anche in questa occasione ci ha tenuto a ribadire che non si tratta solamente di un problema del sud-Italia, ma dell’intera Europa. Quello che sta accadendo in Tunisia, ogni giorno che passa, la sta preoccupando non poco. Si attendono risposte urgenti, ma queste ultime ancora tardano ad arrivare. Nel frattempo, però, fa sapere che quasi 900mila persone sono pronte a sbarcare sulle coste dell’Europa. Ed è per questo motivo che spinge, ancora una volta, per lo sblocco del finanziamento da 1,9 miliardi del Fondo monetario internazionale alla Tunisia.

In merito a ciò avvisa sia l’Unione Europea che la Banca mondiale. “Abbiamo chiuso l’era in cui l’Italia rimaneva in silenzio. Adesso rivendichiamo il nostro ruolo e chiediamo che venga attivata una nuova politica migratoria europea“. Sul blocco navale (presentato proprio da Fdi) aggiunge: “L’Unione Europea deve dare vita ad una operazione navale ed aerea per la sorveglianza del Mediterraneo centrale e orientale“. Sul Pnrr fa alcune precisazioni, puntando il dito ai governi precedenti che hanno addossato questo peso alle spalle della sua squadra. Sul ‘Recovery Plan‘ aggiunge che ha bisogno di una “correzione di rotta“. Sul Mes: “Il negoziato è in corso. Alcuni strumenti dell’Unione Europea vanno aggiornati“.

Meloni: “In Ucraina è in gioco la libertà dell’Europa

Intervista al Foglio
Giorgia Meloni (Ansa Foto) Notizie.com

Sullo strumento di salvataggio degli Stati da approvare precisa: “E’ la linea del mio governo. Non mi sembra una operazione lungimirante far proprio uno strumento obsoleto. Gli stati che hanno ratificato il Mes condividono il tutto“. Sul “Patto di stabilità” confida in un forte cambiamento, con la speranza che sia dinamico, flessibile e che possa far potenziare ogni nazione in un mercato unico europeo. Sulla delega fiscale è fiduciosa: “L’obiettivo è quello di dare al fisco una dimensione di equità e certezza“. Punta forte sulla democrazia italiana che può diventare ancora più solida, grazie proprio ad una riforma in senso presidenziale dello stato.

Per fare questo servono almeno due obiettivi: una maggiore stabilità di governo ed un rapporto diretto tra gli elettori ed il capo dell’esecutivo. In conclusione si è soffermata sul conflitto in Ucraina. Con la Russia, fa sapere, che in gioco la libertà dell’Europa intera. “I nostri confini materiali e ideali sono minacciati dalla guerra d’aggressione dei russi. Come disse Churchill ‘Chi vive nella libertà ha un buon motivo per vivere, combattere e morire’. Dichiarazioni che possono essere associate alla resistenza dell’Ucraina. E’ il tempo di ricordare le sue parole che sono anche le nostre“.

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