Immigrazione, Foti fa chiarezza sulla ‘protezione speciale’

In merito al tema dell’immigrazione (e non solo), è intervenuto il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti. Quest’ultimo ha rilasciato una intervista ai microfoni del ‘Corriere della Sera’

Intervista Corriere della Sera
Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti (Ansa Foto) Notizie.com

Tommaso Foti fa chiarezza su un paio di argomenti che riguarda l’immigrazione. Soprattutto sul tema della “protezione speciale”. Lo ha fatto in una intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera‘. Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati ha ribadito che l’obiettivo del governo è quello di modificare l’istituto della protezione speciale. Soprattutto perché “serve alla nazione“. Si è soffermato anche sulle parole dette dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, direttamente da Varsavia.

Soprattutto quando ha detto che l’Europa non deve lasciare il nostro Paese in questo momento storico ed importante e a cambiare le regole preistoriche. Queste sono alcune delle sue parole: “Noi tutti dobbiamo fare l’interesse dell’Italia, non combatterci su terreni così delicati per mere ragioni ideologiche. Le parole di Mattarella dovrebbero essere la base comune. Nel chiedere che l’Europa faccia il suo compito, saremmo più forti se non ci accusassero di nefandezze senza averne alcun motivo. Così facendo non boicottano noi, ma l’Italia”.

Immigrazione, Foti: “Modifica protezione speciale serve alla nazione

Intervista Corriere della Sera
Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti (Ansa Foto) Notizie.com

Come riportato in precedenza lo stesso Foti ha voluto fare chiarezza anche su quali sono le intenzioni da parte del governo. Soprattutto sullo status di rifugiato e la protezione sussidiaria arrivano da obblighi europei e comunitari: “Serve a proteggere persone che possono subire gravi danni“. Su queste ultime ha fatto sapere che nessuno ha intenzione di limitarle. Discorso diverso per quanto riguarda la protezione speciale (quella introdotta dal governo Conte tre anni fa).

E’ ovvio che è diventato un modo per scavalcare le norme previste per concedere il permesso di soggiorno, e così non si può continuare”. A chi non è d’accordo il politico ha voluto ricordare che si tratta di un numero in costante aumento e con la gravissima crisi della Tunisia. Con la stessa Turchia impegnata con la ricostruzione dopo il terremoto. Con il controllo delle frontiere e la Libia si rischia di diventare l’hub d’Europa ha concluso.

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