Verini: “Basta con questo clima d’odio. Ok alla pacificazione, ma…”

Il senatore del Partito Democratico, Walter Verini, ha rilasciato una intervista ai microfoni del ‘Corriere della Sera

Intervista Corriere della Sera
L’esponente del Partito Democratico, Walter Verini (Ansa Foto) Notizie.com

In merito all’anniversario del rogo di Primavalle, ha voluto dire la sua anche il senatore del Pd, Walter Verini. Nel corso dell’intervista al ‘Corriere della Sera‘, il politico fa sapere che è loro dovere ricordare i morti politici degli anni ’70 ed ’80. Ricordando, inoltre, che non si può essere ammazzati solamente perché una persona ha una idea completamente diversa da un’altra. Proprio negli ultimi giorni è stato citato proprio dalla premier Giorgia Meloni. Visto che è stato l’unico, appartenente all’opposizione, che ha definito questa strage “orribile” e che bisogna ricordare i fratelli Mattei uccisi perché figli di un segretario di una sezione missina.

Nel corso dell’intervista fa sapere di essere stato l’unico a parlare di pacificazione. Anche se anni fa fu l’ex sindaco di Roma, Walter Veltroni, che ha “aperto” a questa strada. Ricordando, inoltre, il famoso “abbraccio al Palalottomatica“. Ovvero quello tra la madre di Valerio Verbano, Carla Zappelli e Gianpaolo Mattei (fratello di Stefano e Virgilio). Due omicidi che hanno segnato pagine terribili per il nostro Paese. Lo stesso Verini, però, ne ha voluti ricordare altri che in quegli anni vennero assassinati come: Paolo Di Nella, Walter Rossi e Luigi Di Rosa.

Strage Primavalle, Verini: “Basta con questo clima d’odio”

Intervista Corriere della Sera
L’esponente del Partito Democratico, Walter Verini (Ansa Foto) Notizie.com

L’appello di Verini è sin troppo chiaro: ovvero quello di dire basta a questo clima di odio. Soprattutto un odio che c’è attualmente e che viene “amplificato da quei portatori di violenza che sono i social“. Non solo la Meloni, ma anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, lo ha citato sulla vicenda dei fratelli Mattei. Per il dem ok alla pacificazione, ma fa chiarezza: “Non è un indistinto al vogliamoci bene“. Come fare? “La pacificazione è necessaria per cancellare l’odio. Si deve avere un terreno comune che si chiama resistenza, antifascismo, democrazia. Ovvero 25 Aprile“.

Invita a prendere una distanza importante dal fascismo, come fece tempo fa Gianfranco Fini. Quando gli è stata posta su come dovrebbe essere festeggiato il giorno della liberazione Verini ha concluso rivelando un aneddoto di qualche anno fa. “Non importa dove, ma come. Nel 2009, dopo il terremoto dell’Aquila, Silvio Berlusconi andò ad Onna con al collo il fazzoletto della Brigata Maiella, quella del presidente Ciampi“.

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