Terzo Polo, sale sempre di più la tensione con Matteo Renzi: arriva l’ultimatum da parte di Carlo Calenda. Quest’ultimo ha voluto rispondere alle accuse da parte del fiorentino in una intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’
Carlo Calenda non ci sta e respinge tutte le critiche che gli stanno piovendo in queste ultime ore. Tanto è vero che l’ex candidato sindaco alla città di Roma è stato bersagliato anche da attacchi personali. Gli stessi che arrivavano da quasi tutti i dirigenti di ‘Italia Viva’. Il partito che vede come leader il suo “alleato” Matteo Renzi. Quanto può durare ancora questa alleanza? Questo è quello che si chiedono gli elettori visto che, la situazione tra i due, non è affatto delle migliori. Tanto è vero che c’è stato un botta e risposta tra i due personaggi politici inquadrati in foto. Questa vicenda, a livello politico, sta facendo decisamente molto rumore.
In una intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera‘, lo stesso Calenda ha voluto fare un po’ di chiarezza in merito a quello che sta accadendo. Tanto è vero che ha voluto mandare anche un ultimatum allo stesso Renzi per quanto riguarda questa situazione a dir poco scomoda. Queste sono alcune delle sue parole: “Renzi si rifiuta di prendere l’impegno di sciogliere Italia viva. Sta bloccando ogni passo avanti sulla strada del partito unico. Ed è un problema: se da due partiti non nasce un partito ma ne nascono tre significa semplicemente che vuoi tenerti le mani libere“.
Terzo Polo, Calenda “avvisa” Renzi: “Sciolga Italia Viva, altrimenti…“
Nel corso dell’intervista ha ribadito: “Oggi nel Comitato politico del Terzo Polo non c’è nessuno che può prendere impegni per Italia viva. Anche il gruppo che doveva studiare le regole del congresso non riesce più a riunirsi. Renzi deve fare chiarezza“. In che modo? In primis rispondendo al documento che gli è stato inviato qualche settimana fa e da cui non ha ricevuto alcun tipo di risposta. Ovvero quello che serve per poter preparare il processo che porterà, appunto, al partito unico.
Poi la richiesta, come riportato in precedenza, è sempre la stessa: quella di poter sciogliere il suo di partito. Altrimenti il rischio che non possa nascere alcun partito rimane sempre concreto. Per Calenda, a quanto pare, l’obiettivo di Renzi è quello di bloccare il tutto fino alle Europee. In questo modo ritarderebbe ogni tipo di decisione. In conclusione fa sapere: “In questo momento non metto il futuro del partito nelle mani di quello che sarà in quel momento l’umore di Renzi. Azione andrà avanti per la sua strada in questo progetto“.