Trump in arresto, il procuratore Bragg: “La legge è uguale per tutti”

Parla colui che ha puntato il dito sull’ex presidente Usa sin dall’inizio e per The Donald non usa parole al miele: “Ha corrotto e comprato il silenzio”

Da ieri è uno degli uomini più conosciuti al mondo. E’ il procuratore di Manhattan Alvin Bragg, colui che, secondo i media americani, ha inchiodato un uomo potente come Donald Trump. Non solo. Bragg passerà alla storia per essere stato l’uomo che ha mandato alla sbarra The Donald ma anche quello che ha fatto arrestare e coinvolto in un procedimento penale un ex presidente degli Stati Uniti. Lui la prende con filosofia e non cerca vendette o ribalta particolari, si limita a raccontare i fatti e a sottolineare che “la Legge è uguale per tutti“.

Il magistrato
Alvin Bragg il procuratore di Manhattan che ha inchiodato Trump (Ansa Notizie.com)

Per Alvin Bragg non ci sono dubbi e rincara la dose su determinati argomenti: “Questa è la capitale mondiale degli affari. Siamo abituati a casi di false dichiarazioni per affari”. Con queste parole il procuratore distrettuale di New York, Alvin Bragg, ha tentato di spiegare l’inchiesta di questi mesi e soprattutto il motivo che ha condotto all’incriminazione di Donald Trump.

Pagamenti in nero e “affari imbarazzanti sui quali ha comprato silenzio”

L'accusato
L’ex presidente Usa Donald Trump (Ansa Notizie.com)

L’ex presidente degli Stati Uniti è accusato di pagamenti in nero in almeno tre casi, secondo quanto ricostruito dal procuratore Bragg che definisce in “affari imbarazzanti”: due per silenziare due donne che avevano minacciato di rivelare, in piena campagna elettorale, vecchie relazioni con il tycoon, e un ex dipendente della Trump Tower che aveva parlato di un figlio illegittimo avuto dallo stesso Trump. “Non possiamo – ha aggiunto Bragg – normalizzare una condotta criminale”.

Secondo Alvin Bragg avrebbe fornito “34 dichiarazioni false per coprire altrettanti reati”. Non solo. “Questi – ha sottolineato sempre Bragg con solerzia e un pizzico di ironia mista a veleno – sono reati penali nello Stato di New York, a prescindere da chi li abbia commessi” Le azioni illegali compiute da Donald Trump quando ha versato denaro a persone perché non rivelassero questioni “imbarazzanti” che lo riguardavano in vista della campagna elettorale del 2016 configurano un atto di “cospirazione”.

 

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