Migranti. Meloni: “Ora la Ue ci ascolta, è finito il tempo in cui l’Italia subiva…”

Il presidente del Consiglio parla al Messaggero Veneto e spiega cosa è avvenuto durante l’ultimo Consiglio Europeo

L’Italia chiama, l’Europa risponde. E in modo rispettoso e ascolta anche con attenzione, cosa che in passato non avveniva con così tanta frequenza. Lo dice con orgoglio il presidente del Consiglio Giorgia Meloni che in una intervista al Messaggero Veneto fa il punto della situazione su quanto successo nell’ultimo Conisglio Europeo dove l’Italia ha avuto il suo bel da fare per farsi ascoltare e per ottenere qualcosa sulla vicenda legata ai migranti. “Bisogna cambiare radicalmente la forma mentis che fino all’altro ieri dominava la politica italiana a Bruxelles: l’idea che non ci sia niente da fare, che l’Italia sia vittima pre-destinata della migrazione irregolare, senza controllo, a causa della sua posizione al centro del Mediterraneo. Quell’era è finita”, ha premesso la Meloni in tema di dialogo con le istituzioni europee.

Il Premier
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni (Ansa Notizie.com)

Per il presidente del Consiglio la vicenda legata ai migranti è fondamentale e anche trattarla con le giuste maniere, ed è quello che ha cercato di far capire in Europa davanti al Consiglio, esponendo i problemi che tutti sanno da anni. E forse i suoi discorsi hanno fatto breccia e qualcosa adesso dovrebbe cambiare per davvero. Ad esserne sicura è lei in prima persona.

“Dobbiamo combattere i trafficanti e fare prevenzione e formazione”

L'allarme
Una barca della guardia Costiera mentre aiuta un’imbarcazione di migranti (Ansa Notizie.om)

In poche settimane abbiamo impresso una nuova direzione alla politica dell’Europa, la Commissione ha accolto le nostre posizioni e ora condivide con noi un intervento che punta a vigilare sulle rotte del Mediterraneo centrale e orientale, combattere i trafficanti, aumentare la presenza dell’Europa in Africa per fare formazione, prevenzione, selezione dei talenti che vogliono venire in Italia”, sottolinea il premier.

Un altro capitolo importante e da trattare con cautela, sono i flussi migratori e il Premier spiega il decreto proprio sui flussi e a che tipo di esigenze risponde il provvedimento e soprattutto lo scopo perché è “manifestata dal mondo produttivo e si accompagna alla nostra azione di contrasto alla criminalità, all’inasprimento delle pene contro i trafficanti di esseri umani. Non devono essere gli scafisti a scegliere chi deve entrare (e poi restare) in Italia, perché questo è un danno prima di tutto per i tanti migranti che ne avrebbero potuto beneficiare”, evidenzia il presidente del Consiglio.

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