Immigrazione. Lollobrigida avvisa l’Ue: “Responsabilità siano condivise”

In merito alla questione dell’Immigrazione, in occasione dell’incontro al Consiglio dell’Agricoltura e della pesca dell’Unione Europea, il ministro Francesco Lollobrigida ha voluto fare chiarezza

Questione Immigrazione
Il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida (Ansa Foto) Notizie.com

Dopo l’incontro che si è svolto al Consiglio dell’Agricoltura e della pesca dell’Unione Europea, Francesco Lollobrigida ha risposto ad alcune domande dei giornalisti. Il ministro ha risposto ad una domanda che riguarda, in particolare, il tema dell‘immigrazione. Una vicenda che, da quasi un mese, sta facendo molto discutere e che sta facendo nascere non poche polemiche. Soprattutto dopo la vicenda che non ha colpito solamente Steccato di Cutro, ma un Paese intero.

In merito a questo ha voluto fare alcune precisazioni in merito alla riunione che si svolgerà nella giornata di giovedì e venerdì. Gli viene anche chiesto se, alla fine, dovrà essere proprio l’Italia a risolvere questo problema (come già in passato fece la Germania) ed anche se ci si aspettasse davvero troppo (a questo punto) dall’Unione Europea. Visto che si tende sempre a rimandare. La risposta non si è fatta assolutamente attendere.

Lollobrigida: “Bisogna pianificare immigrazione legale in Europa

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Il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida (Ansa Foto) Notizie.com

Queste sono state le parole rilasciate dallo stesso ministro: “Ovviamente in queste dinamiche è corretto attendere gli esiti. Senza essere pessimisti. Uno parte dal presupposto che l’Europa è una cosa molto importante. I padri fondatori avevano una bella idea salda di quello che poteva essere. Una delle cose che più importane è la corresponsabilizzazione di tutti rispetto a problematiche comuni che vanno affrontate insieme. Se non si arrivasse a questo tipo di percorso, anche in fasi molto critiche come questa, noi oggi abbiamo una fase criminale della Russia nei confronti dell’Ucraina.

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La stessa che ha reso l’Europa più consapevole di avere una politica estera comune. Dovrebbe iniziare ad essere più solida e compatta da questo punto di vista. E mi sembra che, nell’ultima fase, anche sulle vicende legate all’immigrazione mi sembra che ci sia una maggiore consapevolezza. Bisogna pianificare una immigrazione in Europa legale che sia possibile sostenere con una integrazione di coloro che arrivano. Come sono stati integrati i nostri concittadini quando sono andati all’estero. Questo, però, viaggia di pari passo con un fermo contrasto all’immigrazione illegale“.

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