Si fingeva carabiniere e minacciava l’ex marito della compagna

Si fingeva carabiniere e minacciava l’ex marito della compagna con un solo scopo: avviate immediatamente le prime indagini

Si finge carabiniere
Carabinieri (Ansa Foto) Notizie.com

Era un vigilantes. Allo stesso tempo, però, si era finto carabiniere. Con un solo obiettivo: quello di minacciare l’ex marito dell’attuale compagna per farle ottenere un mantenimento più alto. Ci troviamo a Roma dove, negli ultimi giorni, un uomo è stato condannato dal Tribunale monocratico di Roma. A sei mesi di reclusione per una vicenda molto grave: accusato di violenza privata. In un primo momento si era presentato con una tuta mimetica, mentre le altre due si era spacciato per un militare dell’arma. Con tanto di distintivo (che non era suo) ed arma. Si era presentato nell’attività commerciale dell’ex marito dell’attuale compagna.

Il suo scopo era quello di spaventarlo ed, allo stesso tempo, cercare di farle ottenere un assegno di mantenimento molto più alto di quello che percepiva attualmente. A quanto pare, in quel periodo, i due coniugi stavano divorziando e non riuscivano a trovare un accordo economico. Poi entra in scena il diabolico piano da parte della guardia giurata. Il tutto, però, è accaduto nei mesi di ottobre e novembre del 2017. Un giorno l’imputato si era presentato per ben tre volte nel negozio della vittima. La prima volta con una tuta mimetica, stemma dell’Arma dei carabinieri, pistola di ordinanza ed una Glock calibro 9×21. In quel momento solamente intimidirlo.

Vigilantes si fingeva carabiniere e minacciava l’ex marito della compagna

Si fingeva carabiniere
Carabinieri (Ansa Foto) Notizie.com

La seconda con abiti civili, ma sempre con lo stemma dell’Arma: distintivo del padre, carabiniere. Aveva detto di essere un capitano dei carabinieri. Poi la minaccia al titolare. Poi, il 27 novembre del 2017, si presenta al locale per la terza volta ed inizia a scattare fotografia all’esterno dell’esercizio ed anche all’interno con clienti. La vittima gli aveva chiesto di andare via, visto che aveva capito la sua vera identità.

La risposta dell’imputato non si è fatta attendere: con toni minacciosi gli aveva detto che in quel momento poteva fare quello che voleva. Il giudice ha deciso che il “finto carabiniere” non poteva avere quei comportamenti arroganti. Ed è per questo motivo che è partita la condanna. Per questo reato è stato prosciolto in quanto prescritto.

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