Decreto flussi, tante imprese in coro al Governo: “Servono più immigrati”

Dal Cdm arrivano le prime regole per più ingressi, ma dai settori produttivi, agricoltura e turismo su tutti, chiedono un numero più alto

Tira la corda da una parte e dall’altra. Dopo la tragedia di Cutro e di tante altre che ce ne sono state in questi ultimi anni, il governo cerca di regolarizzare i flussi migratori con non senza difficoltà, anche perché mettere un freno alle entrare dei migranti non è facile. Se poi sono le imprese che ne chiedono molto di più, allora c’è qualcosa che stride. Gli ingressi non supereranno le 2oo.000 o 300.000 unità, non più di 100.000 persone all’anno, almeno questo è l’orientamento, poi bisognerà vedere se si riuscirà a concretizzare e realizzare in tutte le nuove forme che vorrebbe attuare il governo con i nuovi flussi migratori.

La direzione
I flussi migratori sono da regolarizzare (Ansa Notizie.com)

Certo la quota di 100.000 all’anno è un po’ troppo bassa secondo le aziende che ne vorrebbero addirittura il triplo se non di più. Per alcuni imprenditori ne servirebbero di più per potersi organizzare e migliorare il lavoro e l’eventuale linea produttiva: almeno 205 mila di lavoratori stranieri. Questo è il numero minimo che avrebbero richiesto gli imprenditori che si sono rivolti in particolar modo al ministro Lollobrigida, uno dei pochi che ha fatto un numero preciso in commissione. Basti pensare che nel 2021 ci sono stati 69.700 ingressi, con domande che erano tre volte l’offerta.

Ci sarebbero dei contratti di lavoro e dei flussi organizzati

La discussione
In Parlamento si discute sui decreto flussi (Ansa Notizie.com)

La riforma dei flussi migratori potrebbe essere rivoluzionaria in qualche modo. E non sarebbe poco, anche perché si tratterebbe in sostanza di approdare in Italia, ossia entrare nel nostro paese soprattutto in aereo invece che su un barcone pericoloso e in maniera regolare. Già perché alla base di questa riforma per poter entrare servirebbe un contratto di lavoro vero e proprio ed un permesso di soggiorno temporaneo in tasca. E tutto lavorato e coordinato dall’Italia.

Una vera rivoluzione. Certo si deve programmare, valutare e riflettere come poter procedere per arrivare ad una simile situazione. E naturalmente bisogna lavorare su una sinergia non solo europea ma anche internazionale, ovvero trovare accordi con i paesi dal quali arrivano le persone che spesso usano mezzi di fortuna per attraversare il mare, con tante e troppe difficoltà. L’obiettivo potrebbe essere quello di arrivare a 180.000 stranieri, anche se bisogna fare i conti numeri assolutamente insufficienti del ministero dell’Interno,

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