Strano ma vero, il posto fisso nella Pubblica Amministrazione non attira più

E’ paradossale ma tante persone stanno andando in pensione, tanti spazi da occupare ma in pochi si presentano

L’allarme lanciato dagli uffici della Pubblica Amministrazione è singolare quanto pericoloso. Tanti, ma tanti concorsi ci sono, ma assai pochi candidati per partecipare e intraprendere la strada del dipendente pubblico. Dai 200 posti per posizione di due anni fa agli incredibili 40 di oggi solo a Roma, ma è così un po’ dappertutto. «Nel nostro rapporto abbiamo misurato il calo dei partecipanti ai concorsi pubblici e siamo passati dai picchi degli anni passati con circa 200 candidati per posto disponibile agli attuali 40». A dirlo, al quotidiano Avvenire, è Alberto Bonisoli, presidente del Formez Pa-Centro servizi, assistenza, studi e formazione per l’ammodernamento della pubblica amministrazione.

Il dirigente
Paolo Zangrillo ministro della Pubblica Amministrazione (Ansa Notizie.com)

Per quanto riguarda le mancanze e le cause di questo calo, pare sia da ricercare dalla ripartenza dei concorsi in presenza dopo il Covid-19, ovvero dal maggio 2021, dove sono stati immesse numerose procedure concorsuali anche perché la Pa ha bisogno di personale considerato che bisognerebbe andare a sostituire coloro che sono andati e che a breve andranno in pensione.

“Abbiamo bisogno di gente di qualità per rilanciare la Pa”

L'attesa
La fila che si forma poco prima di cominciare un concorso pubblico qualunque esso sia, almeno un tempo accadeva questo, ora non più (Ansa Notizie.com)

La domanda è semplice e spesso la risposta lo è ancora di più: ma perché il posto fisso e pubblico non attira più? “Ci sono diversi candidati che vincono i concorsi e rinunciano, e abbiamo verificato, per scegliere un altro impiego pubblico. Quindi non è vero che non attrae più. L’aumento delle rinunce è invece una buona notizia perché, finalmente, c’è possibilità di scelta fra diverse opportunità professionali anche nel pubblico”, le parole sono del Ministro per la Pubblica Amministrazione che ha una missione nel breve, anche se allo stato attuale sembrano più numeri messo lì per fare rumore e sorprendere.

L’obiettivo del ministro è bello, ma non si sa quanto possa essere verosimile, visto l’andamento e l’appeal che la pubblica amministrazione ha nella gente e soprattutto nei giovani. “Nei prossimi anni dobbiamo assumere 156mila persone già nel 2023 e fare lo stesso anche nel 2024 e nel 2025, portando così le nuove unità a 450mila”, la promessa e il traguardo che vorrebbe raggiungere Zangrillo”. E ancora la ricetta per puntare in alto e cambiare un andamento che mette i brividi, anche perché senza una pubblica amministrazione efficiente e di qualità lo Stato rischia la paralisi. ”Retribuzioni più alte, lavoro agile, benefit, premi di risultato e welfare possono attirare e trattenere talenti anche nel pubblico? Sono temi che vale la pena approfondire” la speranza e i temi sui vale la pena ragionare altrimenti sarà dura risalire la china

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