Lavoro, gennaio registra il record di occupati. E sulle donne…

Dati Istat certificano il raggiungimento di quota 23,3 milioni, valore più alto da gennaio 2004. C’è una differenza in positivo di ben 35mila unità a gennaio su dicembre. Male purtroppo i giovani, il cui tasso di disoccupazione è in crescita

Sono dati molto incoraggianti quelli che sono stati registrati a gennaio 2023, che indicano una crescita costante dell’occupazione, in particolare quella delle donne (che complessivamente sono 9.870.000, con una differenza positiva di 246mila unità in più da gennaio 2022) e con contratti stabili. Rispetto al mese precedente, come si evince da un servizio del Sole 24 Ore, i nuovi occupati sono stati 35mila in più, 459mila su base annua. Per quanto riguarda il tasso di occupazione, invece, questo è salito al 60,8% (ma per le donne siamo al 51,9%, mentre per gli uomini si passa al 69,7%) e il numero di occupati ha toccato la quota di 23.309.000 milioni, valore più alto dall’inizio delle serie storiche nel 2004. Di questi, ben 15.335.000 sono dipendenti a tempo indeterminato, +464mila da gennaio 2022.

Lavoro
Postazione di lavoro (Ansa) – Notizie.com

I dipendenti a termine sono scesi sotto la soglia “psicologica” dei tre milioni: sono, per la precisione, 2.994.000, circa 5omila in meno rispetto a un anno fa. Numeri assoluti che certificano il trend che vede il mercato del lavoro mostrare segnali positivi, in linea con un andamento economico in (lenta) ripresa. Anche il tasso di inattività (che include gli scoraggiati) è diminuito al 33,9%, uno dei valori più bassi di sempre. Ciò sta a significare che una fetta degli inattivi si è riattivata, spiegando in parte pure la risalita del tasso di disoccupazione al 7,9% (ma in Europa siamo al 6,1%).

Mercato del lavoro in Italia, ottimi i numeri

In riferimento all’inflazione, a febbraio rallenta al 9,2% contro il 10% del mese precedente, ma continua l’aumento dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”. Più ombre che luci invece per i giovani: il tasso di occupazione degli under25 e nella fascia d’età successiva, tra i 25 e i 34 anni, è calato dello 0,3%, mentre è aumentata sia la disoccupazione sia l’inattività. Il tasso di disoccupazione degli under25 è infatti risalito al 22,9%, tra i peggiori a livello internazionale. Numeri peggiori li ha registrati solo la Spagna (29,6%) e la Grecia (28,9%). In generale però l’occupazione è in crescita soprattutto nella fascia centrale del lavoro (35-49 anni e 50-64 anni) e su questo potrebbe avere inciso anche il riassorbimento della cassa integrazione, esplosa durante gli anni più duri della pandemia. Al netto della componente demografica, gli occupati crescono in tutte le fasce d’età.

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Cresce il numero dell’occupazione generale in Italia (Ansa) – Notizie.com

Dei dati occupazionali, diffusi ieri dall’Istat, che ha commentato Francesco Seghezzi (Adapt): “Sono tra i migliori di sempre, ma i giovani restano al palo“. Pure per Ivana Veronese (Uil) la crescita dell’occupazione stabile e la maggiore inclusione delle donne “sono notizie positive. Ma bisogna continuare a lavorare per la più ampia e migliore occupabilità di tutti“. L’ufficio studi di Confcommercio ha aggiunto: “Bene la crescita dell’occupazione. Ma per il lavoro indipendente la condizione resta difficile“. Infine il commento di Giulio Romani (Cisl): “Attenzione al mismatch di competenze. Non diventi un freno alla crescita“.

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