Bersani: “Se Schlein allarga il Pd non ci sarà nessuna scissione”

A dire la sua l’ex segretario Bersani che al CorSera spiega il suo punto di vista: “Elly è una bella avventura con elementi di novità”

L’onda Schelin travolge anche Bersani che ha deciso di riprendere la tessere del Pd e lo dice al Corriere della Sera, scherzando ma non troppo: «Se, come spero, sarà un nuovo inizio, ci sarò anch’io». L’ex segretario non ha dubbi e sembra sia stuzzicato dal fatto che la giovane segretaria sia molto più di sinistra rispetto a chi l’ha preceduta, tanto che Bersani sostiene «per me la ditta è l’Ulivo e se il Pd torna in mano a quel popolo allora sì, torna la ditta. Evocare il Pci è una semplificazione. Anche a me dicono che sono stato il più liberale d’Italia, ma per loro resto il comunista”.

L'ex segretario
L’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani (Ansa Notizie.com)

Bersani è lapidari e sulla nuova frontiera non usa mezze parole e dice: “Il comunismo è morto, ma l’anticomunismo vive alla grande”. Sulle prima apparizioni della Schlein, Bersani non si fa pregare e senza fronzoli o dubbi, va dritto per la sua strada, elogiando le prime uscite della nuova segretaria: «È presto per dirlo. Certamente c’è una novità che contiene un elemento di avventura. Ma la stasi è decadenza, quindi c’è uno sguardo positivo su questa ripartenza. Che sia una donna aiuta molto. Uno slogan come “donna vita libertà” equivale a liberté, égalité fraternité».

“Questo secolo sarà quello della rivincita delle donne”

L'incontro
Bersani e Schlein prima del voto delle Primarie (Ansa Notizie.com)

L’arrivo della Schlein come segretaria del Pd la mette in naturale antitesi con Giorgia Meloni, e questo Bersani lo sa bene, tanto che ammette con altrettanta semplicità e naturalezza che questo duello Schlein-Meloni rappresenta “la rivincita storica delle donne. Meloni-Schlein vuol dire che siamo europei”. Difficile controbattere a quanto dice Pierluigi Bersani, anche se per battere le destre, sostiene che debba essere fatto un lavoro preciso, quasi senza badare al sodo: “Schlein ha di fronte tre esigenze. La prima è tenere aperti l’allargamento e la chiamata, perché per un po’ di gente che è arrivata ce n’è tantissima che può essere ingaggiata in un progetto nuovo. La seconda è il percorso costituente, un partito plurale sta assieme solo se c’è discussione franca sui nodi politici essenziali. La terza priorità è la costruzione del campo».

Se non è il campo largo, poco ci manca da quello che dice l’ex segretario del Pd e ci tiene a dare una pizzicata al duo Calenda-Renzi, ma anche alla parte restante della sinistra che ora è divisa e il riferimento è ai Cinquestelle:Mi stupiscono il politicismo e l’astrattezza di questo argomento. La gente che ha votato alle Primarie ha detto al Pd, ma anche a Conte e a Calenda, “c’è la destra, svegliatevi!”. Se uno organizza un progetto su disuguaglianza, dignità del lavoro, cambiamento climatico, diritti sociali e civili si occupa di temi periferici? No, si occupa del clou della questione che riguarda i lavoratori, i ceti medi, gli imprenditori… Vedere nella prospettiva Schlein un ripiegamento è una cosa assurda”.

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