Cospito scrive una lettera dal carcere: “Pronto a morire per 41bis”

Direttamente dal carcere di ‘Opera’, dove si trova in questo momento, Alfredo Cospito decide di scrivere una lettera.  Ricordiamo che l’anarchico è stato condannato al 41bis

Alfredo Cospito
Alfredo Cospito (Ansa Foto) Notizie.com

Negli ultimi giorni è stato dimesso dall’ospedale ‘San Paolo‘ dove si trovava in cura. Dopo che le sue condizioni erano notevolmente peggiorate. Ricordiamo che Alfredo Cospito, dall’ultimo giorno di ottobre dello scorso anno, ha deciso di effettuare lo sciopero della fame. Da quel momento non ha più assunto cibo ed, ovviamente, il corpo ne ha risentito parecchio. Il tutto per un solo obiettivo: quello di dare un segnale al carcere duro e, soprattutto, al 41bis. Proprio per questo è stato condannato all’ergastolo. Da pochi giorni è ritornato nella sua cella. Nel frattempo ha deciso di scrivere una lettera in cui condanna il regime carcerario.

A quanto pare sarebbe disposto a tutto per far conoscere al mondo cosa significa il 41bis. Anche pagando con la morte. Questo è quello che ha scritto nella lettera: “Sono pronto a morire per far conoscere al mondo cosa è veramente il 41 bis. Settecentocinquanta persone lo subiscono senza fiatare. Il più grande insulto per un anarchico è quello di essere accusato di dare o ricevere ordini“. In conclusione l’anarchico scrive: “Quando ero al regime di alta sorveglianza avevo comunque la censura e non ho mai spedito pizzini ma articoli per riviste anarchiche, mi era permesso di leggere quello che volevo, di evolvere“.

Cospito, dal carcere scrive una lettera: “Pronto a morire per il 41bis

Alfredo Cospito
Alfredo Cospito (Ansa Foto) Notizie.com

Nel frattempo non si fermano affatto le manifestazioni da parte di chi chiede la sua libertà. Stesso discorso vale anche per il suo avvocato, Flavio Rossi Albertini che annuncia di fare ricorso alla Corte Europea per i diritti umani. Una strada che, a quanto pare, sono intenzionati a percorrere. Aggiungendo anche: “Stiamo analizzando la possibilità di richiedere un provvedimento di urgenza“. Parole che sono arrivate direttamente durante una conferenza stampa in Senato. La stessa a cui ha partecipato anche il professor Luigi Manconi.

Il legale afferma che l’assistito ha sospeso l’assunzione di integratori, potassio e zucchero. In questi 133 giorni, in cui ha deciso di scioperare per la fame, è arrivato a pesare 50 chili. Il fisico è provato, ma non ha alcuna intenzione di cedere e intende continuare a lottare per i suoi diritti. Gli stessi anarchici, però, annunciano che nella giornata di domani (giovedì 2 marzo) ci sarà a Milano, sotto la sede di Fratelli d’Italia, un presidio solidale nei suoi confronti. Allerta massima: saranno presenti le forze dell’ordine.

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