Roma, la fabbrica di cioccolato compie 100 anni

Roma la fabbrica di cioccolato più longeva compie 100 anni: per la prima volta è stata aperta nel 1923 e ancora oggi riscuote un grande successo.

Aperta nel 1923, quest’anno la fabbrica di cioccolato situata a Roma compie 100 anni, un traguardo importante per i suoi proprietari che hanno ampliato la presenza dei negozi anche a Dubai, Doha e Londra: “Quando abbiamo aperto in Inghilterra ci hanno detto che la nostra cioccolata era tra le più vendute nella capitale, ha ammesso per il Corriere.it Carla, sorella di Fabrizio.

Fabbrica di Cioccolato
Fabbrica di Cioccolato, foto fonte Corriere.it Notizie.com

Si tratta infatti di una vera azienda familiari che ha la sua origine in Puglia e che negli anni è passata di generazione in generazione: “Cospargiamo i nostri piatti con la cioccolata perché devi sporcarti”, ha raccontato il titolare Fabrizio De Mauro e ancora: “Una sera abbiamo avuto come ospite una signora che era il vice sindaco di Roma all’epoca. È entrata qui che sembrava una regina, tutta sulle punte. Com’è uscita? Con le dita piene di cioccolato”.

Ad aprire per primi la fabbrica sono stati i fratelli Aldo e Oscar, pare infatti che una volta all’intero dei negozi si vendesse anche altro, come ad esempio caramelle fatte proprio da loro con le ricette supervisionate dal nonno dell’attuale proprietario.

Fabbrica di Cioccolato compie 100 anni, “Said non è sempre stato il suo nome”

Proprio un traguardo importante quello raggiunto dalla nota fabbrica di cioccolato Said che si trova a Roma e che negli anni ha davvero potuto vantare la presenza di tanti ospiti illustri che l’hanno resa quella che è ancora oggi.

Fabbrica di cioccolato, foto fonte Corriere.it. Notizie.com

SAID, però, non sempre si è chiamata così. Originariamente aveva un nome diverso: Saie, ovvero società anonima italo-elvetica. Mio nonno aveva un socio svizzero ebreo e avevamo una sede a Berna. Nel momento in cui la tensione sociale è iniziata a salire con la guerra, il socio ebreo non è venuto più in Italia. Poi, durante il Ventennio fascista, Mussolini ha proibito le collaborazioni con paesi neutrali o nemici. Di conseguenza la Saie è diventata Said, società, prima anonima poi azionaria, industria e dolciumi” questo il racconto incredibile di Fabio, proprietario dell’azienda

Sempre nel suo racconto affidato al Corriere.it, ha svelato anche un momento molto particolare della vita della fabbrica e per la precisione di quando ci furono i bombardamenti degli americani: “Mio nonno non sapeva cosa fosse successo, quando però è arrivato con il tram all’arco di Santa Bibiana ha visto la devastazione. E allora ha pensato di aver perso tutto. Si è incontrato con mia nonna tra le macerie e lì si sono abbracciati. Il palazzo che era su strada è crollato. È lì che avevamo il negozio. La porta di oggi, invece, è dove si trovava originariamente la fabbrica, che è ancora in piedi”.

 

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