Si prova le scarpe e il chiodo anti tacchegio entra nel tallone: chiesto il risarcimento

E’ successo per davvero, un cliente si prova un paio di scarpe e il chiodo anti taccheggio gli buca il tallone: chiesto risarcimento.

Pare incredibile anche solo da credere, eppure è successo per davvero, un gesto semplice come provarsi un paio di scarpe in un negozio, che tutti quanti fanno sempre, si è trasformato in una vera disavventura che ha visto protagonista un ristoratore veneziano di 53 anni.

Chiodo anti taccheggio nel tallone
Scarpe, Notizie.com

L’uomo proprio mentre infilava la scarpa per provarla, ha sentito un fortissimo dolore al piede, scoprendo poi che si trattava del chiodo anti taccheggio che gli si era conficcato nel tallone e che in quel momento era dentro del scarpe da running che si stava provando.

Una situazione davvero incresciosa che ha causato anche delle lesioni alla persona in questione, che oggi ha 53 anni e che, in quella occasione, ha immediatamente deciso di chiedere un risarcimento, rivolgendosi alla giustizia. Ma approfondiamo l’accaduto.

Chiodo anti taccheggio nel tallone: chiesto risarcimento

La notizia è stata riportata nelle scorse ore dal Corriere Veneto, un uomo proprio nel momento in cui aveva deciso di provarsi in negozio un paio di scarpe da running, ha avvertito un dolore davvero molto forte e solo dopo si è reso conto di come il chiodo anti taccheggio, gli si fosse infilato nel tallone.

Scarpe, Notizie.com

Un episodio che oltre ad essere spiacevole, gli ha causato anche una lesione seria e danni permanenti, anche per questo la persona in questione ha deciso di rivolgersi alla giustizia citando in giudizio il negozio e ottenendo un risarcimento al danno in modo immediato.

Oggi la vicenda in sede civile è arrivata alla sua conclusione, ma è giusto precisare come il caso risalga a moltissimi anni fa, secondo quanto riporta Fanpage: “La sentenza, depositata qualche giorno fa al Tribunale di Venezia, infatti ha visto la condanna per la società che gestiva il negozio, Decathlon Italia, a cui è stato imposto di corrispondere la somma di circa 15mila euro al cliente come risarcimento del danno biologico, più altri 4mila euro per le spese processuali sostenute dall’uomo”.

Detto questo, Decathlon potrà anche presentare appello anche se per il momento non si è mai costituito in Tribunale, ottenendo anche una condanna in contumacia per avere disertato le udienze: ad ogni modo il risarcimento deve essere versato visto che la condanna è ormai esecutiva. In ogni caso, la speranza è che mai più succedano delle situazioni del genere.

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