Terremoto in Turchia e Siria, sale il bilancio dei morti: aiuti in arrivo da 45 nazioni

Cresce tragicamente il bilancio dei morti dopo la violenta scossa che ha colpito Turchia e Siria: la terra si è spostata di 3 metri. 

Continua a crescere il numero delle scosse di assestamento dopo il primo violento terremoto che si è verificato ieri al confine fra Siria e Turchia. La macchina dei soccorsi si è messa in moto, e il bilancio cresce con numeri che rendono la tragedia ancora più pesante.

Terremoto Turchia
Un crollo dopo la violenta scossa (Ansafoto) notizie.com

Sarebbero al momento più di 4.300 le persone che hanno perso la vita dopo la scossa di magnitudo 7.7 della scala Richter, di cui 2921 in Turchia e 1451 in Siria. Il numero delle vittime però è destinato purtroppo e inevitabilmente a crescere e proseguono le ricerche dei dispersi sotto le macerie. Ci sarebbero inoltre più di 20mila persone ferite, mentre da molte nazioni parte la catena di solidarietà per sostenere le popolazioni colpite.

Erdogan ha proclamato 7 giorni di lutto nazionale affermando che dalla Nato all’Unione Europea sono 45 i paesi che hanno offerto aiuto alla Turchia in una fase in cui la nazione è in ginocchio e registra una lunghissima serie di scosse di assestamento, alcune molto forti.

Terremoto in Turchia: “Il suolo si è spostato di 3 metri”

Terremoto Turchia
Immagini dei soccorritori in azione dopo la violenta scossa di terremoto (Ansafoto) – notizie.com

Da Istanbul sono partiti 13mila soccorritori per velocizzare le operazioni di ricerca in una fase in cui si lotta contro il tempo per salvare la vita a molte persone ancora sotto le macerie, mentre a Damasco sono atterrati aerei carichi di cibo e aiuti di ogni tipo da Iran e Iraq. Anche l’Italia farà la sua parte per sostenere le popolazioni colpite, mentre intanto arrivano le testimonianze di chi ha osservato il fenomeno ed ha chiarito quanto accaduto.

La scossa si magnitudo di 7,7, è considerata mille volte più forte di quella di Amatrice del 2016 e 30 volte più forte di quello dell’Irpinia del 1980. I sismografi di tutto il mondo hanno registrato il violento terremoto,  avvenuto in una zona altamente sismica, punto d’incontro della placca Est anatolica, di quella Arabica e dell’Africana, con la prima che viene schiacciata dalla placca Arabica e spinta a Ovest, verso l’Egeo. Si sarebbe attivata quindi una delle due grandi faglie che attraversano la Turchia e secondo il presidente dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia Carlo Doglioni, “nella zona di massimo movimento è avvenuto uno spostamento di almeno tre metri”. Questo avrebbe scatenato un impatto devastante che si è trasformato in un bilancio purtroppo destinato a crescere ancora nelle prossime ore.

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