Come rallentare la demenza senile? Uno studio spiega come

Come rallentare la demenza? Uno studio ha spiegato come e soprattutto in che modo comportarsi in merito a questa vicenda

Ricerca contro la demenza senile
Laboratorio (Ansa Foto) Notizie.com

In ogni campo che si rispetti le ricerche non finiscono mai. Gli studi da parte di scienziati ed esperti in materia continuano senza alcun tipo di sosta. In particolar modo in merito a quanto riguarda la demenza. Ovvero l’invecchiamento delle cellule del cervello e, in questo modo, rallentare anche il declino della memoria. Così facendo si andrebbe a ridurre, appunto, il rischio della demenza. Gli ultimi aggiornamenti arrivano direttamente dal ‘Washington Post‘. Uno studio è stato effettuato su quasi 30mila anziani. Sono state identificate sei abitudini dal mangiare una varietà di cibi alla lettura regolare o al gioco delle carte. Le stesse che sono collegate a un minor rischio di demenza e con un tasso più lento di declino alla memoria.

In parole povere: bisogna eseguire una dieta equilibrata, esercitare regolarmente la mente e il corpo, avere contatti regolari con gli altri e non bere o fumare. Lo studio ha origini cinesi ed è stato pubblicato la scorsa settimana sulla rivista ‘British Medical Journal‘. Uno stile di vita sano tende ad aiutare il cervello ad invecchiare sì, ma molto meglio. I ricercatori, in più di una occasione, hanno collegato che la demenza ed alcuni fattori come l’isolamento sociale e l’obesità siano una delle cause. La memoria tende a diminuire man mano che la persona invecchia. Anche se, alcune determinate persone, possono sviluppare la demenza. Tra questi è compreso l’Alzheimer. Non è finita qui: la perdita di memoria può essere invertita o stabilizzata piuttosto che progredire e diventare patologica.

Come rallentare la demenza? Uno studio cinese spiega come

Ricerca contro la demenza senile
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Uno studio (‘Bmj’) che è stato condotto in Cina per ben dieci anni (precisamente dal 2009 fino ad arrivare al 2019). I ricercatori hanno sottoposto a test quasi 30mila persone, monitorando i loro progressi o declino nel tempo. Sono stati condotti dei testi di memoria di base e test per il gene Apoe.

In questi includevano: esercizio fisico (almeno 150 minuti di attività moderata o 75 minuti di attività vigorosa a settimana), dieta (mangiare quantità giornaliere adeguate di almeno sette dei 12 alimenti come frutta, verdura, pesce, carne, latticini, sale, olio, uova, cereali, legumi, noci e tè), alcol (mai bere), fumo (stesso discorso dell’alcol), attività cognitiva (allenare il cervello almeno due volte a settimana leggendo oppure giocando a carte) e contatto sociale (parlare con amici, parenti ed altro). In questo modo i risultati saranno importanti ed anche soddisfacenti.

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