Ecco cosa è stato ritrovato nei due covi scoperti fino ad ora di Messina Denaro

Dopo l’arresto, gli inquirenti sono riusciti a risalire ai primi due appartamenti-bunker del superlatitante, entrambi si trovano a Campobello di Mazara, in provincia di Trapani

Si spera risultino determinanti tutte le tracce di vita personale lasciate dal capomafia nei due immobili a lui collegati, che vanno ad aggiungersi agli elementi investigativi nelle mani degli inquirenti per capire a fondo chi fosse l’uomo che è sfuggito alla giustizia per oltre 30 anni.

Ritrovati due covi appartenuti a Messina Denaro – Notizie.com Ansa foto

 

Il boss mafioso Matteo Messina Denaro, l’ultimo stragista ancora in libertà, responsabile delle stragi del 1992 e del 1993, è stato arrestato dai carabinieri del Ros, dopo 30 anni di latitanza. L’inchiesta che ha portato alla cattura del capomafia di Castelvetrano, cuore della provincia di Trapani, è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido.

Due gli appartamenti bunker rinvenuti

Sono due gli appartamenti ritrovati dagli inquirenti dopo l’arresto del boss a lungo ricercato. Si tratta di due covi situati a poca distanza l’uno dall’altro nel paese di Campobello di Mazara, nel Trapanese. Un Paese di circa 11mila abitanti e a soli 8 chilometri da Castelvetrano, dove Matteo Messina Denaro è cresciuto e dal quale, a quanto pare, non si è mai allontanato. Perquisendo gli immobili gli investigatori hanno ritrovato molte tracce di vita che adesso potrebbero risultare molto utili, se non fondamentali, per cercare di  ricostruire le sue abitudini e per arrivare a capire quale fosse la sua cerchia di fiancheggiatori che potrebbero averlo aiutato in questi lunghi anni di latitanza.

La maggior parte degli oggetti rinvenuti erano nell’appartamento di vicolo San Vito, il primo individuato dalle forze dell’ordine il 17 gennaio, in cui l’ex padrino ha vissuto negli ultimi sei mesi. All’interno i carabinieri del Ros hanno trovato gioielli, profumi, decine di paia di scarpe sneackers di marca, più modelli di occhiali ray-ban, un frigorifero ben rifornito, diverse ricevute di ristoranti. Segno di uno stile di vita improntato al lusso o perlomeno a non farsi mancare nulla, d’altronde è sempre stata conosciuta la sua passione per gli abiti costosi.

Alcuni poster potrebbero spiegare molto sul profilo psicologico del boss – Notizie.com –

I segni di sentirsi un capo mafia

Potrebbero far sorridere, ma forse risultano alla fine soltanto inquietanti le tracce nell’appartamento che fanno capire come si sentisse un boss, un padrino della mafia. Il poster con l’immagine del mafioso per eccellenza al cinema, Marlon Brando nei panni di don Vito Corleone, nel film Il Padrino, con tanto di papillon e rosa rossa sul bavero della giacca. L’arte che si ispira alla realtà o la realtà che celebra l’arte. Così come suona quasi beffardo il poster del film Joker, nell’ultima versione, quella interpretata da Joaquin Phoenix. Oppure un piccolo quadro molto colorato dove spicca una scritta tratta da una citazione  dello stesso Joker: C’è sempre una via di uscita, ma se non la trovi SFONDA TUTTO”!.

Ritrovate molte tracce di vita recente negli appartamenti scoperti – Notizie.com –

Insomma, immagini che lasciano trapelare bene la personalità di chi, probabilmente, oramai si sentiva davvero invincibile. Ritrovati inoltre appesi alle pareti anche due poster raffiguranti un leone e una pantera, due belve molto feroci, d’altronde belva” era uno dei soprannomi affibbiati a un gioviane Messina Denaro. Sul frigorifero ritrovato anche qualche magnete: da Masha e Orso a un altro raffigurante ancora una volta Marlon Brando ne Il Padrino con la scritta “Il padrino sono io”.

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