Francia, Macron annuncia pensione a 64 anni: i sindacati insorgono

E’ stata presentata l’attesa riforma delle pensioni, fortemente voluta dal presidente francese, ma subito contestata dalle associazioni dei lavoratori

Un progetto di legge atteso da anni che finalmente vede la luce, fortemente voluto dal presidente Emmanuel Macron. La premier Elisabeth Borne ha infatti ufficialmente presentato il contenuto dell’attesa, e già dibattuta, riforma delle pensioni che un risultato lo ha già ottenuto: dopo 12 anni di divisioni e lotte intestine ha riunito nel contestare la riforma tutte le associazioni dei sindacati.

Una riforma molto contestata
Sindacati sul piede di guerra per la riforma delle pensioni – Notizie.com

In pensione a 64 anni nel 2030, con un aumento graduale da subito di 3 mesi per ogni anno, il disegno di legge presentato inoltre prevede anche l’innalzamento a 1.200 euro delle pensioni minime.

Varato l’iter della riforma delle pensioni

In Francia è arrivato il momento della verità, la premier Elisabeth Borne ha annunciato infatti i capisaldi di un progetto il cui obiettivo dovrebbe essere quello di salvaguardare l’equilibrio dei conti dello Stato e che il governo punta a far approvare, con l’appoggio della destra moderata dei Repubblicani. Una riforma, quella delle pensioni, voluta proprio dal presidente Macron che, come primo passaggio fondamentale prevede l’innalzamento del età pensionistica da 62 a 64 anni entro il 2030. In pratica, a partire da settembre 2023, sarà spostato in avanti di tre mesi all’anno per raggiungere 64 anni nel 2030. Così facendo alla fine del secondo mandato di Macron si arriverà a 63 anni e 3 mesi. In conferenza stampa il Primo ministro ha difeso strenuamente la scelta fatta: “E’ un progetto per l’equilibrio del nostro sistema pensionistico, lasciar accumulare dei deficit sarebbe irresponsabile, a cominciare dallo squilibrio tra numero di lavoratori e di pensionati, in costante aumento”.

La riforma delle pensioni era attesa da anni in Francia
Il Primo ministro francese Elisabeth Borne – Notizie.com –

Ma i sindacati sono sul piede di guerra

La riforma prevede, in sintesi, oltre al progressivo aumento dell’età pensionabile, anche la cancellazione dei principali regimi speciali nei settori quali le industrie elettriche e del gas, nella società di trasporto parigino Ratp, per i notai e i dipendenti della Banca di Francia, ovviamente una novità che riguarderà soltanto i neo assunti dal 2023. Dura e immediata è arrivata la risposta delle associazioni dei lavoratori che hanno immediatamente criticato la riforma e stanno pensando a una mobilitazione di massa. Un risultato la riforma della Borne lo ha già ottenuto, è riuscita a ricompattare tutte le associazioni dei lavoratori da ben 12 anni divise su qualsiasi cosa. I sindacati hanno annunciato una mobilitazione senza precedenti per il 19 gennaio prossimo, con le due associazioni più importanti, la Cgt e la Cfdt già in prima linea e sul piede di guerra soprattutto per quanto riguarda il nodo dell’aumento dell’età pensionabile.

 

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