Pelé, l’omaggio di Paulo Sérgio: “Lui come Ayrton Senna, gli altri l’hanno copiato…”

L’ex calciatore di Roma e Bayern Monaco ha parlato in esclusiva a Notizie.com. Il suo ricordo di O Rei: “Ha inventato le finte e le giocate senza il campo, gli scarpini e il pallone degli altri che sono venuti dopo”.

Omaggi e commozione da parte del mondo intero. Se n’è andato Pelé, se n’è andato O Rei. Una divinità calcistica, l’uomo della Storia, che ha dato il via ai successi mondiali del Brasile. Difficile trovare le parole per descrivere ciò che è stato, ciò che sarà per sempre.

Paulo Sergio
Paulo Sérgio ha parlato in esclusiva a Notizie.com: “Pelé è stato il migliore, ha fatto per primo tutto quello che hanno provato i calciatori dopo di lui” (Ansa Foto)

Paulo Sérgio, ex calciatore di Roma e Bayern Monaco, lo ha ricordato in esclusiva a Notizie.com: “L’ho incontrato almeno un paio di volte quando abbiamo vinto i Mondiali nel 1994. Lui quell’anno lavorava per una tv, ci siamo visti in diverse occasioni, ci ha accompagnato durante tutto il torneo negli Stati Uniti”. L’Italia di Sacchi, purtroppo, se lo ricorda bene. “Pelé era una grande persona, ha sempre dato una mano ai calciatori che avevano bisogno del suo aiuto, è stato un appoggio costante, soprattutto per chi giocava al Santos. È il migliore della storia, lo dico perché ha fatto tutto per primo, senza il campo, gli scarpini e i palloni di oggi. Lui ha inventato, gli altri diciamo che hanno copiato ciò che aveva già realizzato. Abbiamo perso una leggenda!”.

Paulo Sérgio su Pelé: “Il sentimento non si può spezzare con la morte”

Pelé
Pelé è scomparso ieri all’età di 82 anni. Paulo Sérgio lo ha ricordato ai microfoni di Notizie.com (Ansa Foto)

Il dolore di questi giorni, per Paulo Sérgio, riporta alla mente le sensazioni provate nel 1994 per un altro tipo di tragedia: “Quello che stiamo provando adesso lo abbiamo vissuto un po’ con la morte di Ayrton Senna. Anche lui era un grande, un numero uno nella Formula 1. Pelé lo è stato invece nel calcio. Il sentimento comunque non si può spezzare con la morte. Tutti i brasiliani sono addolorati, basti pensare alla Federazione che ha annunciato addirittura una settimana di lutto”.

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