Ong, la Premier Meloni placa le tensioni della maggioranza

E’ ancora al centro dell’attenzione l’argomento Ong per il Governo, questa volta ad intervenire è stata la Premier Meloni.

Sono stati tanti gli argomenti trattati durante l’ultimo Consiglio dei Ministri, tra questi anche l’argomento relativo alle Ong, che ha fatto nascere un vero dibattito e animato anche le voci della maggioranza di Governo.

Ong
Giorgia Meloni, foto fonte Ansa. Notizie.com

Alla fine, ad intestarsi la scelta del decreto sulle Ong, come riporta il Corriere.it, è stata proprio la Premier Giorgia Meloni che con le sue parole ha anche placato gli animi agitati della maggioranza. In principio infatti la bozza che era stata scritta dal Ministero dell’Interno non aveva convinto.

Tra i più scettici, il sottosegretario alla presidenza, Alfredo Mantovano, che dopo avere letto il testo si era convinto che non sarebbe in nessun modo riuscito a passare la supervisione del Quirinale: il rischio era di incostituzionalità.

Ong, Meloni ammonisce: “Sulla comunicazione non possiamo sbagliare”

Come accennato prima, il testo che riguarda il decreto per le Ong ha preoccupato e non poco il Governo guidato da Giorgia Meloni che rivolgendosi, proprio al Ministro delle Infrastrutture e leader della Lega Matteo Salvini è stata rigidissima: “Sulla comunicazione non possiamo sbagliare, dare i messaggi giusti è molto importante” e ancora: “Non possiamo mescolare la sicurezza con l’immigrazione, sennò viene fuori un pastrocchio e la gente non capisce”.

Giorgia Meloni, foto fonte Ansa. Notizie.com

Delle parole davvero importanti che come riporta il Corriere.it, evidenziano anche un certo malumore tra lo stesso Salvini e il Ministro dell’Interno Piantedosi, quest’ultimo infatti proprio nelle scorse ore si era messo di traverso, dopo lo stop al Decreto, tanto da non volere portare in Consiglio dei Ministri il suo lavoro: “A questo punto non ha più molto senso approvare il decreto, non c’è più nemmeno l’urgenza”.

A calmare gli animi, l’intervento appunto della Premier Meloni, che insieme al vicepremier Antonio Tajani e al ministro della Difesa Guido Crosetto, ha dato il via libera a Mantovano per lavorare al fine di: “convincere il Viminale a spacchettare le norme, prendendo altro tempo ed evitando di incorrere in errori su temi molto sensibili per l’opinione pubblica”.

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