Moggi esclusivo: “Agnelli con la Juve ha fatto grandi cose. Su Calciopoli…”

L’ex dirigente della Juventus Luciano Moggi in esclusiva ai nostri microfoni: “Su Calciopoli io non ho nessuna intenzione di mollare. E vi spiego perché”.

Luciano Moggi è ritornato a parlare della Juventus e lo ha fatto nell’ultima Assemblea degli Azionisti bianconera. Le sue parole hanno fatto sicuramente rumore e noi lo abbiamo contatto in esclusiva per commentare insieme a lui il suo intervento.

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Luciano Moggi in esclusiva ai nostri microfoni sulla Juventus – Notizie.com – © Ansa

Direttore Moggi, nel suo ultimo intervento ha esaltato il lavoro fatto da Agnelli in questi anni da presidente della Juventus.

Io parlo del lato sportivo, il resto non lo conoscono. Nove Scudetti di fila, due finali di Champions, Coppe e diversi successi anche in Supercoppa. Si tratta di risultati non facili da raggiungere e quindi non possiamo dirgli niente“.

E’ ritornato anche sulla vicenda Calciopoli. Lei non ha nessuna intenzione di mollare vero?

Assolutamente no. C’è ancora la Corte Europea. Io non voglio attaccare nessuno o andare contro qualcuno, ma neanche essere incolpato di qualcosa che hanno fatto gli altri. Parliamoci chiaro: io in questi mesi ho detto molte cose e nessuno mi ha mai querelato. Lo sa perché? Sanno anche loro che ho ragione io. Gli interessati possono sentire qualsiasi voce, ma il resto delle persone devono sentire solamente le intercettazioni per capire chi è colpevole o meno“.

La nuova Juve sta per nascere. Le scelte fatte dalla proprietà sono quelle giuste?

Quando prenderà forma vedremo. Ora aspettiamo il Consiglio del 18 gennaio. Si tratta di un passaggio fondamentale perché conosceremo la nuova società. E solo in quel momento potremo giudicare la nuova società e le scelte fatte dalla proprietà”.

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Moggi sulla nuova società vuole aspettare il Consiglio del 18 gennaio – Notizie.com – © Ansa

Giusto dare fiducia ad Allegri?

Io sono convinto che se riesce a tirare fuori dalla squadra quel qualcosa in più i bianconeri possono davvero bene. L’ambiente non è dei più semplici viste le diverse contestazioni e il tecnico deve essere bravo a motivare la squadra. Se lo fa e i giocatori reagiscono bene allora si possono ottenere grandi risultati come successo con l’Italia ai Mondiali 1982“.

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