Caso Hasib, svolta nelle indagini: c’è un fermo

Possibile svolta nelle indagini riguardanti il caso Hasib Omerovic, il 35enne ricoverato in ospedale dallo scorso luglio a causa di una caduta. La Procura ha emesso un mandato di custodia cautelare nei confronti di una persona. Ecco le ultime notizie.

La vicenda riguardante Hasib Omerovic, il ragazzo di 35 anni caduto da una finestra lo scorso 25 luglio durante una perquisizione delle forze dell’ordine, potrebbe essere arrivata ad una svolta. Come riferito da La Repubblica, la Procura ha emesso un mandato di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di una persona.

Caso Hasib svolta
Una persona è stata arrestata per la caduta di Hasib dalla finestra – Notizie.com – © Ansa

A finire in manette è finito un agente di polizia. L’uomo, in servizio presso il commissariato di Primavalle, è accusato di tortura oltre che falso ideologico commesso da Pubblico Ufficiale in atti pubblici. Nelle prossime ore sarà ascoltato dagli inquirenti per ricostruire meglio quanto successo.

Il magistrato, inoltre, ha notificato altri quattro avvisi di garanzia nei confronti altri poliziotti. Le accuse nei loro confronti, a vario titolo, sono quelle di falso ideologico commesso da Pubblico Ufficiale in atti pubblici e depistaggio.

La ricostruzione

Hasib finestra
Una delle finestre da cui è caduto Hasib – Notizie.com – © Ansa

Una svolta arrivata al termine di una lunga indagine. Gli inquirenti contestano al poliziotto arrestato di “avere con abuso dei poteri e in violazione della funzione causato all’uomo, affetto da sordomutismo, un verificabile trauma psichico, in virtù del quale precipitava nel vuoto dopo aver scavalcato il davanzale della finestra della stanza da letto nel tentativo di darsi alla fuga per fuggire alle condotte violente nei suoi confronti“.

Sempre nell’ordinanza viene specificato che “l’agente è entrato all’interno dell’abitazione senza alcun motivo ed ha colpito Omerovic con due schiaffi nella zona compresa tra il collo e il viso. Contestualmente ha rivolto al suo indirizzo, con fare decisamente alterato questa frase: ‘non ti azzardare mai più a fare quelle cose, a scattare foto a quella ragazzina’. E subito dopo ha impugnato un coltello da cucina e lo brandiva all’indirizzo dell’uomo“.

Una ricostruzione che ha portato il Gip ad emettere un mandato di custodia cautelare nei confronti dell’agente di polizia e ad iscrivere sul registro degli indagati altri quattro colleghi.

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