Naufragio Lampedusa, parlano i medici: “Qua siamo in guerra”

Parlano i medici che hanno soccorso alcuni dei naufraghi sbarcati a Lampedusa: le parole fanno riflettere.

“Abbiamo fatto tutto quello che era umanamente possibile, abbiamo rianimato Rokia per più di un’ora, ma non c’è stato nulla da fare. Il polmoni della bimba erano pieni di acqua. Era già morta. E per noi, ogni volta, è una sconfitta. Perché non siamo mai pronti…” sono queste le parole riportate dall’Adnkronos e pronunciate da Rosalba Tantillo, la responsabile dell’area emergenza dal Poliambulatorio di Lampedusa.

Naufragio Lampedusa
Naufragio Lampedusa, foto fonte Avvenire. Notizie.com

Proprio la donna è stata a guidare nel corso della giornata di ieri l’equipe di medici e infermieri che hanno provato a salvare in particolare la piccola Rokia,  ovvero la bimba di due anni e mezzo, che arrivava dalla Costa d’Avorio e che è morta dopo il naufragio che è avvenuto proprio a Lampedusa.

Cercavamo di trovare un respiro, un segno sull’elettrocardiogramma, ma niente. Per noi è un dolore immenso vedere spegnere una vita, di una bimba poi…” cosi ha poi concluso sempre la dottoressa Tantillo.

Naufragio Lampedusa: “Rokia? Già dall’ambulanza avevamo capito tutto”

La bambina è stata portata, in stato di incoscienza, alle 16, in Guardia medica. Indossava ancora una calzamaglia intrisa di acqua. Io l’ho tenuta in braccio. Già in ambulanza avevamo capito che non si riusciva a rianimare. Ma la speranza c’è sempre. Le accarezzavo quelle belle treccine nere. Ma non dava segni di vita. Quanti bimbi senza vita ho tenuto in braccio negli anni…” questo il racconto drammatico riportato sempre dall’Adnkronos per voce dell’infermiere Franco Galletto.

Naufragio Lampedusa, foto fonte Messaggero, Notizie.com

Sul barcone arrivato a Lampedusa, erano presenti 43 migranti, caduti in acqua, con loro a bordo anche la piccola Rokia e la madre, ad intervenire in modo immediato sono stati la Guardia di Finanza e la Guardia Medica che in tutti i modi ha cercato di salvare più vite possibili.

Alle 17.10 è stata dichiarata la morte della piccola Rokia: “C’è stata una grande solidarietà nei confronti di quella giovane mamma che ha perso la figlia.Tutti si abbracciavano mentre erano in sala d’attesa. Non ci si abitua mai è venuta poi una psicologa dell’hotspot che ha accompagnato la mamma al centro d’accoglienza. Eravamo pronte a ogni sofferenza – dice -Ma non pensavamo di fare i medici di guerra…” cosi ha infine concluso la dottoressa della Guardia Medica, Veronica Billeci.

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