Messi, la tunica della discordia: tra significato e tante polemiche

Lo sceicco Al Thani, proprietario del fondo che controlla il PSG, ha posto sulle spalle di Messi il Bisht, una tunica tipica dell’area.

Ha fatto molto discutere la scena che ha preceduto la premiazione di Messi e dell’Argentina. L’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, ha messo sulle spalle del capitano dell’Albiceleste una tunica piuttosto particolare, di colore nero, che Messi ha dovuto indossare anche mentre alzava la Coppa del Mondo. Tanti opinionisti, ma anche tanti tifosi sparsi per il globo, hanno trovato la scena poco rispettosa nei confronti di Messi che probabilmente voleva immortalare quel momento solo con la divisa della sua nazionale. Un gesto che dunque ha diviso e spiazzato anche Infantino che guardava attonito la scena.

Lionel Messi finalmente Campione del Mondo – Ansa foto

Messi, cos’è il Bisht: segno di regalità e onore

Ma cos’è la tunica che l’emiro ha posto sulle spalle del capitano dell’Argentina? Si tratta del Bisht, un mantello tradizionale tipico dell’area del golfo Persico (e non di tutto il mondo arabo) che simboleggia prestigio, regalità e ricchezza. A portarlo sono infatti solitamente personalità di rilievo e in determinati eventi e celebrazioni come incoronazioni, matrimoni, ma in passato indossato anche da guerrieri che s’erano particolarmente distinti in battaglia. Al Thani che è il proprietario del Paris Saint-Germain probabilmente riteneva di fare una cortesia, un onore, a Leo Messi che però appariva abbastanza imbarazzato mentre indossava il Bisht. Come detto, comunque, in tanti hanno ritenuto che quel gesto non dovesse essere compiuto.

Pessima caduta di stile nello spogliatoio dell'Argentina
Argentina (Foto LaPresse)

Alan Shearer, ex attaccante della nazionale inglese, ha dichiarato: “Non pensavo che Infantino glielo avrebbe lasciato fare”. Molto più diretto invece l’ex City e nazionale argentino Pablo Zabaleta: “Mi chiedo solo, perché? Perché? Non c’era motivo per farlo”. La foto di Messi con il Bisht ha fatto subito il giro del mondo e ha fatto tanto parlare e probabilmente continuerà a far parlare. Si sprecano gli editoriali che leggono nel gesto di Al-Thani una prevaricazione, un abuso di potere, come se il Qatar volesse stravincere dopo aver già ospitato il Mondiale.

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